Il ministro degli Esteri dichiara che il governo non è in grado di garantire la sicurezza degli attivisti per il clima. Delusione nel mondo ambientalista
Resteranno in piedi solo quelle iniziative che sono previste in spazi chiusi o in luoghi nei quali la sicurezza può essere facilmente garantita. Non sono mancate le polemiche: il direttore esecutivo di Greenpeace Francia, Jean-François Juilliard, si è detto «dispiaciuto» per il fatto che le autorità francesi non fossero in grado di garantire la sicurezza dei manifestanti: «Un enorme massa era attesa a Parigi – ha aggiunto – ma queste persone non saranno messe a tacere. Troveremo modi nuovi e fantasiosi per far sentire le nostre voci nelle sale della Conferenza e non solo».
A inizio settimana, l’incontro tra il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, e gli attivisti per il clima si era chiuso con un nulla di fatto. Martedì, però, Fabius ha dato alle stampe dichiarazioni in cui esprimeva timore per un altro attacco terroristico, e gli ambientalisti hanno preferito non andare allo scontro con il governo.
In tutto il mondo, tuttavia, sono programmate 50 grandi manifestazioni per il 28 e 29 novembre, alla vigilia dell’apertura della Conferenza sul clima di Parigi. La richiesta: raggiungere un accordo vincolante capace di arrestare i cambiamenti climatici.
A Roma, la Marcia globale per il clima è organizzata dalla Coalizione italiana clima, che conferma l’appuntamento del 29 novembre e invita tutti alla partecipazione. Si partirà alle 14 da Piazza Farnese per raggiungere via dei Fori imperiali, dove è previsto un concerto. Sul palco si alterneranno artisti e testimonial.