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Zaratti: reattori nel Lazio? Futuro ipotecato

(Rinnovabili.it) – Ad un giorno dalla firma del Ddl sviluppo che approva la costruzione in Italia di quattro centrali nucleari, dalle prime notizie circolate si evince che tra i siti d’elezione per la costruzione di due dei reattori nucleari da 1.650 MWe ci sarebbe il Lazio, e per la precisione Montalto di Castro. Questa decisione potrebbe essere pericolosa e dannosa per la popolazione e per l’economia italiana visto che la gestione del nucleare necessita di continui sussidi statali, un onere troppo grande per l’Italia secondo Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio.
“Per capire cosa potrebbe succedere con la costruzione dei reattori atomici a Montalto, non bisogna guardare molto distante, basta andare a Latina dove si sta smontando il reattore da 220 MWe della centrale di Borgo Sabotino, operazione di cui non si conosce la conclusione effettiva visto che i piani per lo smantellamento si fermano al 2019, circa sessanta anni dopo l’entrata in funzione del reattore, con il raggiungimento della fase “brown field” che prevede la messa in sicurezza del nucleo principale della centrale atomica, al cui interno rimarranno 2.200 tonnellate di grafite altamente radioattiva, in attesa che si trovi il sistema per rimuoverle con assoluta sicurezza. – continua Zaratti -La prospettiva per i nuovi reattori è ancora peggiore. I costruttori dei reattori francesi Epr dichiarano una vita operativa per le loro centrali di sessanta anni ai quali se ne devono aggiungere almeno altri quaranta per lo smantellamento”, bisogna inoltre tenere conto dei disagi dello smaltimento delle score radioattive e dei costi che ne deriverebbero.
“In totale la scelta nucleare oggi prevede almeno un secolo di servitù nucleare durante la quale il territorio di Montalto di Castro vedrà pesantemente ridotte le proprie possibilità di sviluppo legate al territorio, come l’agricoltura di qualità e il turismo ecosostenibile. – conclude Zaratti – Spero che, nel Lazio come nel resto del Paese, gli amministratori a locali a tutti i livelli riflettano a lungo prima di avallare le scelte dell’attuale Governo, ipotecando pesantemente il futuro delle prossime generazioni”.

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