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World Oceans Day, un SOS che viene dalle onde

*”Youth: The Next Wave for Change”*, è questo il motto dell’edizione 2011 della *Giornata mondiale degli Oceani*, istituita dall’Onu per essere celebrata ogni anno, a partire dal 2009, l’8 giugno.
A pochi giorni dalla Giornata per l’Ambiente è quindi il momento di focalizzare attenzioni e sensibilità verso un patrimonio delicato e importante: gli oceani, che da soli coprono il 70% della superficie terrestre e che quotidianamente affrontano le sfide legate all’inquinamento, alla salinizzazione delle acque e all’aumento della temperatura che ne degradano il patrimonio di flora e fauna a svantaggio di una biodiversità che, una volta scomparsa sarà impossibile ripristinare.

“Tutte le attività e le politiche connesse agli oceani e all’ambiente marino hanno il dovere di riconoscere e incorporare i tre pilastri dello sviluppo sostenibile, quello ambientale, sociale ed economico. Solo allora potremo raggiungere gli obiettivi di sviluppo fissati dalla comunità internazionale” ha dichiarato Ban Ki Moon, segretario generale dell’Onu, in apertura della Giornata per cui l’ONU sta promuovendo, tra le altre cose, una conferenza stampa e una tavola rotonda presso la sede di New York.
Principale serbatoio di accumulo dell’anidride carbonica, gli oceani generano e spingono le correnti d’aria che regolano la temperatura continentale e al contempo forniscono uno degli alimenti principali della piramide alimentare, il pesce, che a causa di traffici marittimi troppo intensi e della pesca senza controllo, _overfishing_, stanno impendendo alle specie di riprodursi impoverendo le acque.
Sono del WWF una serie di dati impressionanti che evidenziano come attualmente il *76% delle risorse ittiche sia sovrasfruttato* e danneggiato dal traffico merci intenso, visto che circa il 90% delle spedizioni commerciali si svolge via mare, con numerosi casi di rilascio di carburanti.
Un’attenzione quella dell’Onu che non si manifesta esclusivamente in un elenco di dati che descrivono le condizioni del _patrimonio oceanico_ ma che si traduce in tutta una serie di eventi di informazione e sensibilizzazione organizzati attraverso il Pianeta a partire dalla città di New York, che per l’occasione illuminerà l’Empire State Building di bianco, blu e viola per la celebrazione dell’evento.
Il direttore generale dell’Unione mondiale per la conservazione della natura, Julia Marton-Lefevre, ha ricordato i recenti eventi del Giappone per sottolineare la posizione centrale che gli oceani occupano riportando l’attenzione anche sul dramma che lo scorso anno colpì il Golfo del Messico.
Secondo i dati Unep pubblicati nel febbraio scorso le maggiori minacce per i mari sono rappresentate principalmente dalla cattiva qualità delle acque e dall’avvelenamento degli stock ittici a causa dell’inquinamento causato soprattutto dall’elevata presenza di mozziconi di sigaretta (oltre il 40%), bottiglie e buste di plastiche che insieme arrivano al 18,3% e poi bottiglie di vetro, linguette di lattine per bibite e altro packaging per alimenti che creano vere e proprie isole di spazzatura, si depositano sui fondali e minacciano la sopravvivenza dei pesci.

A livello mondiale, oltre a New York, ad *Ottawa* è stata organizzata una mostra a tema, mentre in *Polinesia* i bambini delle scuole visiteranno i rifugi delle tartarughe marine. In Italia sono varie le città che hanno organizzato incontri ed eventi tra cui *Trapani* dove verrà promosso il rispetto del Mediterraneo attraverso la proiezione di filmati e documentari; a *Genova* L’Acquario effettuerà il rilascio di quattro tartarughe per poi passare a seminari che ricordano l’importanza del pesce nella dieta mediterranea mentre all’Acquario di *Livorno* i bambini potranno incontrare Otto, il polipo mascotte della struttura che farà da guida ai più piccoli tra le vasche. E poi ancora *Torino* e *Agropoli* dove tra mostre fotografiche e cene a tema e piccole lezioni di salvataggio in mare per ricordare che gli oceani sono una realtà da rispettare!

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