(Rinnovabili.it) – Apre i battenti oggi con l’intenzione di battere tutti i record precedenti il World Future Energy Summit, piattaforma internazionale dedicata ad energia ed ambiente che terrà banco a Masdar fino al 21 gennaio. Giunto alla sua terza edizione l’evento vuole creare un luogo ideale d’incontro e confronto tra leader mondiali, responsabili politici, esperti e investitori provenienti da ben 130 paesi affinché siano individuate soluzioni concrete alla crisi climatica ed energetica.
Le quattro giornate uniranno anche il teorico al pratico con oltre 600 espositori provenienti da 50 paesi su un area fieristica di 40.000 mq. Tra le sessioni del 2010 ampio spazio sarà dedicato ai risultati del summit delle Nazioni Unite di Copenaghen, a ‘case business’ delle energie rinnovabili e delle tecnologie più avanzate così come all’emergente industria di cattura e stoccaggio del carbonio.
E fin dal primo giorno torna l’incitamento ad un’azione internazionale per incrementare l’uso di energia pulita attraverso le parole del presidente delle Maldive Mohamed Nasheed: “Se non agiamo ora, le nostre barriere coralline e le foreste pluviali moriranno, i paesi del deserto diventeranno terribilmente caldi e quelli a pochi metri sul livello del mare come le Maldive, saranno sommersi dalle acque in aumento”. “Affrontare i cambiamenti climatici – ha continuato – non è come trattare con le altre questioni globali, come il commercio o il disarmo. Non abbiamo il lusso del tempo per incontrarci, anno dopo anno, in interminabili negoziati”. “Gli accordi di Copenaghen, nella loro forma attuale, non eviteranno cambiamenti climatici catastrofici. La nostra sfida, quest’anno e il prossimo, è di rafforzare l’accordo in modo che diventi un modello per un’azione ‘salva-pianeta’”, ha detto Nasheed.
Gli fanno eco gli avvertimenti del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan che rivolgendosi alla sessione di apertura del Forum ha sottolineato la gravità della sfida: “Attenuare le emissioni di anidride carbonica a livello mondiale è uno degli importanti ostacoli che ci troviamo di fronte”. Erdogan ha sottolineato le misure prese dalla Turchia per ridurre la dipendenza dall’energia fossile in cui rientra l’intenzione di Ankara d’aumentare la percentuale di fonti rinnovabili al 30 per cento entro il 2023.