Il neo presidente di EPIA - European Photovoltaic Industry Association - traccia le principali linee sulle quali si baserà il suo mandato. Costruire un ponte tra fotovoltaico e utility e far dialogare elettronicamente i consumatori con i produttori
In un momento di grande vivacità del mercato fotovoltaico, come testimoniato dall’ “esplosione” di SolarExpo a Verona, dove si sono riuniti oltre 400 esperti per la conferenza e oltre 1000 aziende del settore, abbiamo ritenuto interessante chiedere al neo presidente di EPIA, l’ing. Ingmar Wilhelm, quali strategie intende adottare per la più grande Associazione al mondo nel settore della tecnologia fotovoltaica.
*Mauro Spagnolo*: *Presidente Wilhelm, parliamo innanzi tutto dell’EPIA (European Photovoltaic Industry Association). Può descriverci di cosa si tratta e qual è la sua missione?*
*Ingmar Wilhelm*: EPIA è l’associazione dell’industria fotovoltaica in Europa. Contiamo oltre 200 membri che rappresentano l’intera filiera industriale del fotovoltaico: dalla produzione di silicio e wafer a quella di celle e moduli, dagli integratori di sistemi agli installatori ed infine i produttori di energia elettrica e coloro che si occupano in questo contesto del marketing e delle vendite. I membri provengono da tutti i 5 continenti e fanno di EPIA la più grande associazione mondiale del settore. Nel settore stesso lavorano già oggi oltre 200.000 persone, con un forte aumento previsto nei prossimi anni.
Con questa forte base di partenza, EPIA sarà proattiva nel disegnare il futuro del fotovoltaico e nel valorizzare anche le potenzialità fotovoltaiche nei nuovi mercati emergenti europei ed extraeuropei.
*M.S.*: *E veniamo a lei, ing. Wilhelm. Lo scorso 18 marzo 2010 lei è stato eletto presidente dell’EPIA. Quali sono a suo avviso le motivazioni che hanno portato prima alla sua candidatura e poi alla sua elezione?*
*I.W.*: Le ragioni per candidarsi alla presidenza dell’EPIA si trovano nella competenza concentrata dell’Associazione come anche nel legame evidente tra l’industria fotovoltaica e le utility tradizionali. Come Enel Green Power, intendiamo contribuire, attraverso l’EPIA, allo sviluppo dell’industria fotovoltaica con la nostra vision di utility e le nostre competenze energetiche. L’obiettivo è costruire un ponte tra i due settori, lavorando in entrambe le direzioni.
*M.S.*: *Lei ha affermato, appena eletto, che “la tecnologia fotovoltaica è ancora nella fase iniziale di implementazione su larga scala e ci aspettiamo che il costo dell’elettricità fotovoltaica diminuisca vertiginosamente nei prossimi decenni, rendendo PV una delle fonti di energia elettrica più competitiva della produzione futura”. Ci può spiegare quali strategia adotterà l’EPIA per raggiungere un obiettivo così ambizioso?*
*I.W.*: L’aumento dell’efficienza, della competitività in termini di costi, e della varietà di applicazioni ‑ di dimensioni, superfici e integrazione con altri sistemi ‑ sono fondamentali
*M.S.*: *Ritiene che una delle vie di sviluppo di questa tecnologia sia l’adozione di nuovi sistemi applicativi? Ad esempio i sistemi più vicini alle esigenze urbane degli utenti come l’integrazione con gli edifici e con la viabilità? E se si in quali termini.*
*I.W.*: Assolutamente si. Grande spazio di crescita nella generazione distribuita, vicina cioè ai luoghi di consumo, integrata negli edifici esistenti come anche in quelli nuovi, senza alcun impatto visivo; integrazione con batterie ed altri sistemi di stoccaggio anche per integrare la mobilità elettrica. Questo sviluppo è legato all’espansione delle smart grids, che in un futuro non troppo lontano saranno in grado di far dialogare elettronicamente i consumatori con i produttori. Enel è oggi leader di numerosi progetti in questo campo, grazie anche alla sua infrastruttura innovativa di rete che ha visto installare in Italia più di 32 milioni di contatori “intelligenti”.
*M.S.*: *Nel luglio scorso, grazie ad un’intervista di Rinnovabili.it al Direttore tecnico del GSE ing. Montanino, è stata posta da un gruppo di parlamentari del PD un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente ed a quello dello Sviluppo Economico sul perché il costo del fotovoltaico istallato in Germania risulta mediamente di € 4.400 per kWh contro i € 6.000 in Italia, nonostante i maggiori incentivi del nostro Paese. Come si spiega lei questa differenza e come pensa di affrontare il problema da presidente EPIA?*
*M.S.*: *Infine: in molti, nel nostro Paese, si lamentano per la terribile burocrazia che limiterebbe, in modo vistoso, il naturale trend di sviluppo del fotovoltaico. Ha in mente come affrontare questo problema, spesso tutto italiano?*
*I.W.*: In realtà non siamo poi così lenti: nel 2009 in Italia sono stati connessi oltre 40.000 nuovi impianti fotovoltaici, un numero di tutto rispetto. Qualche difficoltà in più si registra sul fronte dei grandi impianti che però richiedono necessariamente tempi più lunghi per una loro migliore ambientalizzazione nel contesto locale. Gli ultimi confronti sulla burocrazia autorizzativa con altri paesi europei non mostrano grandi ritardi in Italia. Comunque, è sempre auspicabile che una maggiore standardizzazione degli iter e forse anche una più chiara interpretazione delle leggi statali aiutino cittadini ed investitori a prevedere meglio fattibilità e tempistica dei loro progetti.