Rinnovabili

Volano le rinnovabili UE. Ma per l’Italia traguardi ancora modesti

Ottimi risultati per le fonti energetiche alternative del vecchio continente negli ultimi dieci anni. A fotografare quella che può essere definita come una vera e propria impennata delle rinnovabili in tutta Europa è stata l’Enea che ha presentato oggi a Roma il “Rapporto Fonti Rinnovabili 2010”:https://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V2010_07-FontiRinnovabili.pdf – _Ricerca e innovazione per un futuro low-carbon._ In soli dieci anni, infatti, la capacità installata per la produzione elettrica da energie rinnovabili in Europa è salita del 54%, con una copertura nel 2008 pari al 16,4% del totale.
Per avere un’idea del grande balzo in avanti che hanno fatto le rinnovabili in Europa basta considerare, secondo quanto ha rilevato l’Enea, che tra il 2008 ed il 2009, in Ue la nuova capacità installata in impianti alimentati a fonti rinnovabili ha rappresentato il 61% del totale della nuova capacità installata, contro una quota che nel 1995 era del 14%.
E se a livello europeo i dati del rapporto dimostrano come ci sia stato un vero “boom” per le rinnovabili in molte nazioni europee, l’Italia, invece, ha appena iniziato la sua corsa verso l’energia pulita. Pur avendo grandi potenzialità, il nostro Paese non è stato in grado di sfruttare a pieno tutte le possibilità offerte dalle fonti pulite, soprattutto nel settore del solare termico e delle biomasse. Proprio il solare termico rappresenta per l’Italia uno dei casi più eclatanti, con un poco lusinghiero 14esimo posto tra i Paesi europei e una potenza installata di 23,4 kW ogni mille abitanti, una potenza di molto inferiore, ad esempio, ai 362 kW dell’Austria.
Nonostante qualche nota negativa le rinnovabili italiane stanno però crescendo negli ultimi anni, in particolare in quei settori che hanno potuto contare su un’elevata remunerazione del sistema incentivante. “Nel settore fotovoltaico – si legge nel Rapporto – la nuova capacità installata nel solo 2009 (574 MWp) è stata largamente superiore a quella cumulata complessivamente fino all’anno precedente (458 MWp), facendo superare la soglia di 1 GWp. Quanto all’eolico l’Italia risulta il terzo paese in Europa nel 2009 sia per nuova potenza installata (1.113 MW) che per potenza cumulata (4.850 MW)”. Sul fronte delle emissioni l’Enea ha ipotizzato poi uno scenario di ”accelerazione tecnologica” che dovrà puntare nel lungo periodo (al 2040) a dimezzare le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2005 e a un abbattimento di un quarto già nel medio periodo (al 2020), grazie a un mix di energie pulite e sistemi ad alta efficienza energetica.
Proprio con lo scopo di accelerare l’innovazione delle imprese nel settore delle fonti energetiche alternative e avvicinare il mondo della ricerca a quello dell’industria, Enea e Confindustria hanno siglato in questi giorni un importante protocollo d’intesa. A riferire della firma dell’accordo è stato oggi il Commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, durante la presentazione del Rapporto. “Per consentire il massimo rendimento delle energie rinnovabili nel minor tempo possibile – ha sottolineato Giampaolo Galli, Direttore Generale di Confindustria – serve un’azione sinergica tra il mondo scientifico e quello industriale per sviluppare nuove tecnologie in grado di rispondere alle esigenze della domanda nazionale e reggere la sfida concorrenziale con i produttori internazionali”.

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