Rinnovabili

Vizi e virtù del fotovoltaico italiano

Nel 2007 il totale delle capacità installata nel mondo era di circa 9 GWp (fonte EPIA). L’ incremento riconducibile al 2007 è stato di circa 2,3 GWp, con la Germania che ha svolto la parte del leone con circa il 50% del nuovo installato. Segue poi la Spagna con 300 MW e gli Stati Uniti con circa 260 MW. L’Italia e la Francia sono così considerati i nuovi mercati con 50 e 40 MW rispettivamente nel 2007. Per il Giappone si prevede per il 2008 una fase di stallo dovuta alla sospensione degli incentivi.
Per quanto riguarda gli scenari futuri essi saranno influenzati fortemente dalle politiche locali di incentivazione. In ogni modo saranno proprio questi paesi, insieme alla Grecia, che nei prossimi anni guideranno il mercato fotovoltaico mondiale.
Per l’Italia i dati del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) ci dicono che a Settembre 2007 il totale installato con il vecchio Conto Energia era di circa 31 MW. Oggi siamo a poco meno di 100 MW, compresi gli impianti che si avvalgono del Nuovo Conto Energia (pressoché assente a Settembre 2007). Il trend è decisamente in crescita con proiezioni veramente interessanti in fatto di numero di impianti messi in funzione, capacità totale installata e, ovviamente, fatturato. A tutto questo si aggiunga il dato, importantissimo, che il nuovo impianto legislativo (Nuovo Conto Energia del 19 Febbraio 2007), prevede incentivazioni almeno fino a 1200 MWp (+ 1200% rispetto ad oggi).
I dati precedenti, in apparenza noiosi, sono necessari per capire il perché, oggi, il mercato del fotovoltaico richiami le attenzioni di tanti soggetti imprenditoriali e finanziari in Italia. Come in tutti i mercati in forte crescita si assiste a possibili distorsioni, proprie di un settore che deve ancora trovare il suo assestamento definitivo, sull’onda di una crescente sensibilità sociale sui temi della sostenibilità ambientale. Ma chi sono oggi i nuovi professionisti del fotovoltaico?
Installatori e progettisti sono senza dubbio le figure più coinvolte. Ma accanto ad essi stanno giocando un ruolo sempre più importante le aziende che forniscono il “chiavi in mano” al cliente che vuole acquistare un impianto fotovoltaico. Ce ne sono di piccole, di medie ma anche di molto grandi, spesso frutto di acquisizioni di piccole aziende già operanti sul mercato locale ad opera di grandi gruppi, anche finanziari. Ai gruppi industriali italiani si aggiungono anche colossi stranieri che a ragion veduta scommettono sul mercato italiano, trainato fortemente dagli incentivi statali (Nuovo Conto Energia) che ad oggi sono i più elevati al mondo!
A questo variegato mondo di professionisti del settore si aggiungono i produttori sia italiani sia stranieri di apparecchiature, principalmente moduli fotovoltaici, che di fronte ad una domanda di materiali sempre maggiore stanno producendo un considerevole sforzo finanziario ed economico per fronteggiare adeguatamente la situazione. A tal proposito basti solo citare che fino a circa 24 mesi fa erano presenti non più di cinque produttori italiani di moduli fotovoltaici. A distanza di pochi mesi il numero è almeno quintuplicato. La maggior parte di questi produttori italiani, si limita ad assemblare le celle fotovoltaiche di provenienza estera fino ad ottenere il modulo fotovoltaico finito. Altri produttori hanno accordi con produttori esteri nei cui stabilimenti vengono materialmente costruiti i moduli su commissione e specifiche tecniche prestabilite e poi vengono importati e commercializzati nel mercato italiano con il marchio italiano. Altri ancora possono acquistare i moduli fotovoltaici in modalità “white label” da produttori non italiani e poi etichettare e commercializzare il prodotto con il proprio marchio sul mercato nostrano. In mezzo a tutta questa varietà di offerta non è facile riconoscere il buon prodotto da quello scadente. Questo è un terreno oggetto di dispute anche tra professionisti del settore e volutamente non entrerò nel tema, rimandando ad altre sedi tali considerazioni. A scopo di esempio basta citare i moduli fotovoltaici di origine cinese, facilmente criticabili ed attaccabili, ma che di fatto provengono dallo stesso paese in cui sono prodotti i moduli fotovoltaici dei più importanti e storici produttori del settore.
A tutela del consumatore, in Italia si parla quasi unicamente di moduli fotovoltaici certificati da organismi accreditati, questo perché l’accesso all’incentivo statale (Nuovo Conto Energia) è vincolato all’ottenimento di queste certificazioni internazionali. Il tema delle certificazioni non è da confondere, come spesso avviene, con le garanzie fornite dal costruttore, inclusa la resa energetica del modulo fotovoltaico negli anni. Il decadimento prestazionale di un modulo (es. viene garantita una resa energetica del modulo dell’80% di quella nominale dopo 20/25 anni) è una garanzia del costruttore, come una sorta di autocertificazione, e non una certificazione fornita da un ente terzo accreditato!
Sempre nel tema dei produttori di apparecchiature per il mercato fotovoltaico, accenniamo solo alla presenza di eccellenze tra i produttori italiani di convertitori statici, detti anche inverter.
Come accennato, ci sono poi tutta una variegata serie di personaggi e strutture commerciali, che cercano di cavalcare il boom del mercato fotovoltaico. Assistiamo alla presenza di strutture puramente commerciali che sull’onda dell’esperienza acquisita nel commercializzare altri beni di consumo (es. piccoli elettrodomestici, carte telefoniche etc) applicano il modello commerciale della vendita multilivello agli impianti fotovoltaici. Pur non essendo una regola generale, da tali situazioni ci si può aspettare conseguenti problematiche in termini di incompetenza, improvvisazione e problemi legali. E così può capitare che nella presentazione del prodotto e nella trattativa commerciale invece di incontrare un professionista del settore (ingegnere, architetto, perito industriale etc.) si abbia a che fare con professionisti di altri settori merceologici che svolgono questo mestiere a latere del proprio. Ed è purtroppo è un fenomeno in crescita. Ci sono delle società o dei professionisti che acquisiscono contratti per l’installazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni, spesso su terreno, e che poi cedono il contratto, ed eventualmente le autorizzazioni, ad altri soggetti, che a loro volta procedono all’installazione o, addirittura all’ulteriore cessione ad un altro soggetto. Quindi, in alcuni casi, si assiste al paradosso che una data area geografica, collocata specialmente nelle regioni del Sud Italia, sia potenzialmente satura di connessioni alla rete elettrica nazionale senza che in realtà vi sia un solo modulo fotovoltaico!!
Un altro importantissimo ruolo viene giocato dagli interlocutori finanziari, siano essi banche o finanziarie. Molti analisti attribuiscono proprio al loro contributo la spinta decisiva alla crescita del mercato fotovoltaico in Italia. E’ senza dubbio un argomento complesso che merita degli approfondimenti futuri. In questa sede accenniamo solo al fatto che generalmente i prodotti finanziari che vengono proposti dagli istituti di credito sono largamente inefficaci nei confronti delle dinamiche del settore fotovoltaico limitandosi a considerare il finanziamento alla stregua di un prestito personale, ignorando la durata ventennale degli incentivi, la presenza di un accordo sottoscritto con lo stato, la presenza di un impianto legislativo ampiamente favorevole. Il mercato fotovoltaico ha le proprie regole, i propri tempi, i propri costi e margini che in generale mal si sposano con in prodotti finanziari offerti dal mercato.
L’ultimo accenno viene dedicato ai canali distributivi. Dove si possono reperire le apparecchiature fotovoltaiche?
In genere i produttori si affidano a pochi distributori selezionati, siano essi distributori di materiale elettrico, prevalentemente, sia di altro tipo. Le società stesse che forniscono il “chiavi in mano”, all’occorrenza, sono anche distributrici di materiale fotovoltaico. Altre volte le aziende possono vendere i materiali all’installatore solo fino ad una certa potenza dell’impianto fotovoltaico, e intervenire esse stesse direttamente nella gestione della commessa verso il cliente finale. In questa sede vale la pena accennare al fatto che i distributori già posizionati su altri tipi di mercati, ad esempio elettrico ed edile, stanno facendo fatica ad inserire i prodotti fotovoltaici nei propri cataloghi per due motivi principali: la scarsa conoscenza del settore e, soprattutto, la dinamica dei prezzi. È impensabile applicare gli stessi margini di ricavo dei normali prodotti in catalogo ai prodotti fotovoltaici. Il perché lo analizzeremo successivamente nell’ambito di specifici approfondimenti in cui verranno evidenziate le dinamiche dei prezzi e dei ricavi, dal produttore al consumatore finale. Infine un accenno al canale Internet mediante il quale è possibile trovare buone opportunità che vanno però verificate da professionisti esperti del settore.

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