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Vita e morte di un termovalorizzatore

Riportiamo il caso della realizzazione di un termovalorizzatore in Sardegna, una storia travagliata, emblematica per il nostro Paese e attuale a livello nazionale

Già dal 4 gennaio di questo anno, a seguito di una nota dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna relativa al progetto per la costruzione e gestione della ormai famosa Centrale Termica Integrata (CTI) di Ottana da finanziarsi con capitali privati mediante procedura ai sensi degli artt. 37 bis e ss legge 11 febbraio 1994 n. 109 s.m.i, era parso evidente che il percorso scelto dalla Regione non fosse il più facile e nemmeno il più breve per arrivare ad affrontare con serietà e serenità la problematica dei rifiuti nella Provincia di Nuoro e più in generale nell’isola.
La Provincia di Nuoro, in risposta a quella nota un po’ criptica ha attivato un suo “Centro di Competenza” (CDC) per valutare alcuni aspetti peculiari onde procedere ad una valutazione indispensabile al superamento delle problematiche innescate dal progetto in esame.
Giova ricordare che la Provincia di Nuoro ha istituito con deliberazione del 26/06/2007 , un “Centro di Competenza sui rifiuti” composto da esperti, incaricati a titolo non oneroso, qualificati sia i materia di rifiuti che di energia, cui partecipa il CIRPS dell’università di Roma “la Sapienza” con la presenza di Vincenzo Naso e di chi scrive, focalizzati sugli aspetti del Polo energetico Integrato da cui il progetto ha preso la vita.
Il Centro di competenza è molto equilibrato e non porta posizioni preconcette sia per la cultura che per l’esperienza dei suoi componenti, di cui alcuni di fama internazionale. Le prime fasi di lavoro hanno subito messo in evidenza, dall’esame della documentazione trasmessa dalla RAS (Regione Autonoma Sardegna) alla Provincia di Nuoro, che non risultano disponibili informazioni necessarie per la valutazione completa delle problematiche inerenti alla CTI ed in modo particolare non è mai stato mostrato all’ente il progetto tecnico presentato in risposta al Progetto di Finanza. L’assessore all’Ambiente della Provincia di Nuoro, Rocco Celentano, ha sottoposto al centro di competenza specifici quesiti a supporto del processo decisionale dell’istituzione da esso rappresentata. Il Centro di Competenza si è per questo riunito per oltre 12 ore presso la Sala Consiliare della Provincia, per discutere nel merito dei quesiti. La disamina è stata molto articolata e relativamente al sito di
Ottana sono stati affrontati i temi in materia di tecnologie idonee per lo smaltimento dei rifiuti, raccolta differenziata, integrazione delle biomasse con il ciclo dei rifiuti, pianificazione territoriale e gestione delle risorse idriche e del suolo anche in relazione alle potenzialità agricole del territorio, integrazione con eventuali altre fonti rinnovabili, dimensionamento della filiera di trasformazione delle materie prime seconde. Altro punto all’ordine del giorno, perché curiosamente presente nella nota della RAS, quello relativo alla realizzazione della centrale ad Olio Vegetale, proposta dalla società Clivati, quale evoluzione della centrale termoelettrica esistente per valutare sia l’interazione con l’iniziativa della CTI e le eventuali implicazioni economiche e sociali sia l’eventuale stato di concorrenza con altre iniziative in materia di energia ed ambientali nell’area di Ottana. Il Centro di Competenza ha anche avuto il compito di verificare la congruità dei tempi di realizzazione di interventi per il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti in relazione alla stima di vita utile delle discariche collocate nel territorio della Provincia di Nuoro. Anche l’impianto di Tossilo è stato oggetto di discussione, per definire la futura capacità di smaltimento garantita in seguito all’ormai necessario revamping e messa in sicurezza. Il centro di competenza ha chiesto inoltre di attivare criteri di sicurezza ambientale dotando tutto il territorio circostante gli impianti di un sistema di sorveglianza ambientale permanente sulle diverse matrici ambientali, controllato da un ente terzo. Altro elemento di verifica: identificare le aree, tra quelle idonee individuate dalla Provincia di Nuoro, da destinare alla produzione delle biomasse e la potenziale ricaduta sul territorio in termini socio-ecomomici ed ambientali.
Secondo Celentano, sentito il parere del centro di competenza, tutti questi aspetti sono indispensabili al fine di definire lo scenario migliore per il territorio, sia in materia di produzione di energia al servizio del sistema industriale, sia per lo smaltimento dei rifiuti secondo le norme vigenti. L’Assessorato all’Ambiente della RAS ha sottolineato nella sua nota il rischio di raggiungere entro 18 mesi la saturazione della capacità della discarica di servizio dell’impianto di termovalorizzazione di Tossilo. Al riguardo il CDC ha rilevato che la Provincia sta già operando al fine di individuare nuovi siti idonei. Le tensioni locali hanno fatto sì che il progetto della CTI abbia subito un deciso rallentamento, nella prospettiva di una localizzazione in area più idonea. In questo senso la Provincia ha ipotizzato una revisione delle proposte regionali, nel rispetto delle esigenze del territorio, individuando nell’asse Macchiareddu ¬ Tossilo, ¬Nord Sardegna, un possibile sistema di termovalorizzazione ed impianti di smaltimento. Il Centro di Competenza ha ritenuto tale soluzione una prospettiva coerente con le problematiche di logistica dei rifiuti nel territorio regionale. Nella nota citata, l’Assessorato all’Ambiente della RAS ricordava come il mancato raggiungimento degli obiettivi di “sistema” possa divenire un rischio più generale per la Regione Sardegna, sia in
materia di costi aggiuntivi, sia in materia di possibile emergenza ambientale. E rilevava inoltre che non è disponibile alcun progetto alternativo alla CTI di Ottana tale da motivare una variazione
dell’impostazione del progetto originario e del modus operandi a supporto della pur corretta revisione proposta dalla Provincia di Nuoro.
L’assessorato di Nuoro su questo punto risponde che emersa la necessità di definire una strategia di sistema che, sostenendo la raccolta differenziata, giustifichi lo spostamento della CTI in un’altra area ritenuta più idonea ed individuare un territorio del Nord-Sardegna che risulti baricentrico
rispetto a quell’area di forte produzione dei rifiuti. Sottolinea che è necessario inoltre valutare le dimensioni del sistema industriale, sia nell’area di Ottana, sia in altre aree, atto a gestire e trasformare le materie prime seconde derivate dalla RD (Raccolta Differenzia), spinta, garantire al citato sistema industriale gli approvvigionamenti energetici indispensabili al suo funzionamento, fondati sulle energie rinnovabili (biomasse, fotovoltaico, eolico, solare termico, etc). Quest’ultimo aspetto è sempre fortemente trascurato e le delibere “restrittive” della RAS in materia di energia da
fonti rinnovabili non lasciano grandi speranze. Secondo il centro e secondo l’assessorato è comunque ormai necessario avviare una campagna di comunicazione per la riduzione dei rifiuti alla fonte, regolamentando ed eventualmente finanziando le imprese di produzione e del settore terziario
che si impegneranno nella distribuzione di prodotti con involucro minimo, riciclabile, o meglio, riutilizzabile. È anche indispensabile valutare inoltre le dimensioni del monte rifiuti, differenziato per tipologia a seguito della RD, al fine di garantire il dimensionamento esatto di tutti gli impianti di trattamento e del sistema industriale ed energetico per il trattamento della materia prima seconda. La Provincia vuole sottolineare, alla luce dei dati forniti dall’OPR (Osservatorio Provinciale del Rifiuto), la contraddizione del dimensionamento della CTI con gli obiettivi di raccolta differenziata, ipotizzata al 70% per il 2012. La capacità progettuale della Provincia, che è estremamente attenta al problema ambientale, è fortemente condizionata dalla disponibilità di risorse economiche, che sono altresì indispensabili per la creazione di progetti alternativi alla CTI, a prescindere dalle tecnologie utilizzate, siano esse riferite ad impianti di compostaggio, di incenerimento o di tipo biomeccanico.
L’assessore Celentano fa infine notare che non è stata eseguita la valutazione del “punto 0” (valutazione del livello di contaminazione di base del sito e del bacino idrogeologico), o quantomeno l’Amministrazione della Provincia di Nuoro e conseguentemente il Centro di Competenza non ha avuto contezza delle valutazioni; il sito presenta dunque una potenziale
vulnerabilità; non è stata affrontata la questione “logistica”, in riferimento alle problematiche di “baricentrismo” della Provincia di Nuoro rispetto al sistema di gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti nell’asse Sud – Centro – Nord della Sardegna; manca un piano ambientale integrato che tenga conto di tutte le problematiche suesposte; il piano in cui si inserisce il termovalorizzatore non è armonioso e congruente con gli obiettivi della filiera industriale; non è stato implementato un sistema di finanziamento adeguato a sostegno della RD.