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Via libera tra le polemiche al primo impianto eolico di Puerto Rico

Le autorità locali, dopo molte resistenze, hanno approvato per la prima volta il piano di costruzione dell’impianto eolico che sorgerà nella zona secca della foresta subtropicale. Molte le proteste degli ambientalisti preoccupati dell’impatto delle 25 turbine su fauna e flora

(Rinnovabili.it) – Dopo cinque anni di tentennamenti e indecisioni, le autorità centrali di Puerto Rico hanno finalmente approvato il progetto di costruzione del primo impianto eolico della storia nazionale. La compagnia elettrica di stato _Windmar Renewable Energy Inc,_ monterà nell’impianto 25 turbine eoliche che, secondo quanto ha dichiarato Hector Morales, presidente del gruppo di progettazione, saranno in grado di generare ogni anno 120 MW, capaci di soddisfare i fabbisogni energetici di circa 20.000 famiglie. Sebbene non ne siano stati resi noti i dettagli, la valutazione di impatto ambientale condotta nel lontano 2005 e pubblicata in via non ufficiale sul web, rileverebbe che l’impianto potrebbe generare, invece, al massimo una potenza di 41.3 MW. Puerto Rico, un territorio formalmente compreso negli Stati Uniti d’America, popolato da quasi quattro milioni di abitanti, attualmente sfrutta l’elettricità generata dagli impianti termoelettrici convenzionali alimentati da combustibili fossili. Tuttavia le autorità centrali stanno incrementando gli investimenti per generare energia sfruttando tutte le fonti rinnovabili, come gas naturali, vento e onde. Morales ha annunciato che le turbine verranno istallate su una superficie di 18 ettari nella zona secca della foresta subtropicale, nelle vicinanze della città costiera di Guayanilla, nel sud-est dell’isola. Molti gruppi ambientalisti, però, stanno protestando in questi giorni contro l’istallazione del primo impianto eolico della storia nazionale perché metterebbe in serio pericolo una specie protetta di uccelli presente nella zona. Nonostante le resistenze degli attivisti verdi, le autorità centrali sono corse a rassicurare la popolazione sulla bontà dell’investimento energetico pulito che sarà “sostenibile e rispettoso delle risorse naturali” in una zona che continuerà ad essere per la maggior parte “sito ambientale tutelato”.