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Venezuela: contro la crisi energetica, acqua salata alle industrie

La scarsità di acqua ha messo in crisi il settore idroelettrico venezuelano. Il governo pensa a misure per la riduzione degli sprechi: gli impianti industriali limiteranno al massimo l'uso di acqua marina

(Rinnovabili.it) – Il Venezuela sta affrontando una forte crisi energetica aggravata dalla siccità pervenuta in seguito alla persistenza del fenomeno climatico conosciuto come ‘El Nino’.
Il sistema energetico venezuelano si basa per il 70% sulla generazione mediante la messe in funzione di centrali idroelettriche ma, vista la scarsità della risorsa idrica, il governo sta adottando misure volte al risparmio mediante l’istallazione di sistemi per l’utilizzo dell’acqua di mare per i processi funzionali degli impianti per la produzione di ammoniaca minimizzando l’utilizzo di acqua dolce nei processi petrolchimici e industriali.
Si stima che il progetto, parte del piano per la Rivoluzione Petrolchimica Socialista, giungerà a conclusione alla fine dell’anno insieme alla costruzione degli impianti del complesso industriale Moron, che dovrebbe essere inaugurato e messo in funzione nel 2011.
Grazie alle nuove procedure una parte dell’acqua marina estratta per il funzionamento degli impianti subirà un procedimento di desalinizzazione per poter essere impiegata quale fluido per il raffreddamento degli scambiatori di calore. L’altra parte verrà invece riportata ad una temperatura il più possibile vicina a quella del mare e reintrodotta attraverso delle speciali condutture sottomarine che eviteranno il formarsi di correnti innaturali garantendo così il rispetto degli ecosistemi marini, molto delicati.