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Veneto: moratoria per gli impianti fotovoltaici su suolo agricolo

(Rinnovabili.it) – Fotovoltaico sulle aree agricole? Il Veneto risponde no grazie e lo fa in maniera decisa approvando in Consiglio regionale alla quasi unanimità (32 voti a favore e 16 astenuti) l’emendamento alla legge finanziaria che sospende fino al 31 dicembre 2011 nuove autorizzazioni per impianti fotovoltaici sui terreni coltivabili. La moratoria si applica a tutte le istallazioni che abbiano *una capacità superiore ai 200 kWp* e trova nell’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, il suo primo sostenitore. “Su questo tema stiamo lavorando da mesi – ha affermato Manzato – per impedire un’indebita sottrazione alla vocazione produttiva strategica dell’agricoltura, che nel caso del fotovoltaico diventa una vera e propria sottrazione di terreno agricolo, il quale già diminuisce per altri motivi, pochi dei quali effettivamente utili al sistema primario”. Non si tratta di una battaglia contro gli incentivi alla produzione “verde” per i quali l’assessore sottolinea le possibili ricadute positive sul reddito di taluni agricoltori, ma un timore per quella che egli stesso definisce “una strada senza ritorno”. “Quando ci troviamo di fronte a impianti di oltre 60 ettari, siamo sicuri che chi li ha istallati ha oggi la sua convenienza economica ma non siamo per nulla certi di cosa accadrà su quel terreno se le cose dovessero cambiare o una volta ammortizzato il costo ed esaurito il guadagno. La scadenza del 31 dicembre ci impegna tutti – ha concluso Manzato – a dare una risposta definitiva in termini di pianificazione complessiva del settore energetico, consapevoli che la green economy deve vedere gli agricoltori protagonisti e non, ancora una volta, succubi di interessi altrui”. Soddisfatta anche Coldiretti Veneto che definisce la misura “un atto di responsabilità verso le produzioni agricole venete”. E non poteva essere diversamente dal momento che l’organizzazione si batte da sempre per avere un piano energetico regionale “che metta ordine alla diffusione selvaggia di moduli solari in tutta la pianura padana”.
L’emendamento fa riferimento anche alla sospensione di impianti alimentati a biomasse con potenza elettrica superiore ai 500 kW e di impianti a biogas o bioliquidi oltre i 1.000 kW.

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