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Utenti in rivolta contro Facebook: il social network abbandoni il carbone

Una grande campagna di mobilitazione sta facendo pressione sul social network più frequentato al mondo affinché non utilizzi per il suo immenso data center in Oregon energia elettrica prodotta da centrali inquinanti

(Rinnovabili.it) – I suoi utenti ne hanno decretato in poco tempo un successo planetario tale da farlo diventare nel 2010 il secondo sito più visitato al mondo, dopo Google. Ma ora anche per gli user di Facebook è arrivato il momento di avanzare delle richieste al più grande social network della rete. Non si tratta di un restyling ma di una vera e propria conversione alle energie pulite. Complici le scelte d’investimento sulle rinnovabili fatte negli scorsi mesi dal colosso “Google”:https://www.rinnovabili.it/contiuna-la-corsa-di-google-alle-eco-energie-403153 , anche gli amministratori di Facebook stanno ricevendo notevoli pressioni per utilizzare fonti energetiche meno inquinanti. Richieste che sono nate dal basso, tra le pagine dei suoi stessi utenti, che vorrebbero che il social network smettesse di utilizzare energia prodotta da centrali a carbone. Una pressione che ha visto in prima fila anche l’associazione ambientalista Greenpeace, il cui direttore generale dell’area internazionale, Kumi Naidoo, ha addirittura scritto una “lettera aperta”:https://www.greenpeace.org/international/en/news/Blogs/Cool-IT/executive-director-of-greenpeace-to-ceo-of-fa/blog/26324 al Presidente della Facebook Inc, Mark Zuckerberg, per invitarlo a studiare un piano di “transizione energetica” dal carbone alle fonti rinnovabili. “Facebook ha un’occasione unica per diventare un leader visibile e autorevole per guidare lo sviluppo e l’uso dell’energia pulita”, ha detto.

Intanto, secondo le stime di Greenpeace International, sarebbero già salite a 500.000 le persone che hanno protestato ufficialmente contro la decisione degli amministratori della società proprietaria del sito di alimentare il nuovo immenso data center principalmente con energia prodotta da centrali a carbone. Facebook, infatti, aveva annunciato lo scorso febbraio la realizzazione di quello che può essere considerato come il più grande centro di raccolta dati centralizzato del mondo a Portland, in Oregon. Nonostante l’utilizzo nel centro dati di alcuni tra i computer a basso consumo energetico del pianeta, si stima che la società potrebbe utilizzare un quantitativo di energia superiore a quella che attualmente è necessaria a soddisfare i bisogni di molti Paesi in via di sviluppo.
Una pressione che il social network non può di certo ignorare, dal momento che, secondo i dati comunicati dalla stessa società, il menù energetico consumato per alimentare la grande rete di condivisione e scambio planetario fornito dalla Pacific Power è costituto per il 67% da centrali a carbone e solo per il 12% da fonti pulite. Convinti di dover dare un segnale importante non solo agli utenti ma anche al mercato, gli amministratori della Facebook Inc. hanno già annunciato l’intenzione per il futuro di generare un quantitativo decisamente più elevato di energia da fonti rinnovabili. Un impegno che, però, al momento è rimasto solo sulla carta visto che non sono state fornite informazioni più dettagliate.

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