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USA, la costa atlantica offre 212 GW tutti offshore

(Rinnovabili.it) – Un’analisi stato per stato, come un viaggio coast to coast per valutare le potenzialità e le condizioni attuali dell’America che si affaccia sull’Atlantico, tutto all’insegna della scoperta dell’eolico off-shore. E’ stato redatto con questo scopo l’ “Offshore Wind in the Atlantic: Growing Momentum for Jobs, Energy Independence, Clean Air, and Wildlife Protection”:https://www.environmentamerica.org/home/reports/report-archives/repower-america/repower-america/offshore-wind-in-the-atlantic-growing-momentum-for-jobs-energy-independence-clean-air-and-wildlife-protection documento grazie al quale si è potuto avere un quadro generale – ma non generico – del panorama off-shore statunitense per ciò che concerne il lato est del paese. “Attualmente in Europa girano 984 turbine eoliche off-shore e non una nell’Atlantico – ha dichiarato Curtis Fisher, direttore regionale della National Wildlife Federation – I sei gigawatt di progetti proposti per l’eolico offshore nell’Atlantico sono un ottimo inizio, ma abbiamo bisogno di uno sforzo coordinato e completo del governo e del mercato per portare avanti questi e altri progetti. Questa nuova industria possiede grandi potenzialità nel creare posti di lavoro, ridurre l’inquinamento e ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili”.
Sei GW in progetti, quindi, è l’impegno che gli stati costieri affacciati sull’oceano stanno portando avanti per generare l’energia equivalente a quanto prodotto da 5 centrali a carbone, potenza sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 1,5 milioni di abitazioni sul territorio.
Secondo i calcoli del governo le potenzialità sarebbero però ben altre: le stime parlano di 212 GW a disposizione solo per le acque poco profonde (da 0 a 30 metri), dove la tecnologia attualmente a disposizione riesce a dare il meglio.
“Sfruttando le vaste, inutilizzate riserve di vento delle coste è una parte fondamentale di qualsiasi strategia nazionale per soddisfare le esigenze di energia della nostra nazione, riducendo l’inquinamento da combustibili fossili che è tra le cause del riscaldamento globale,” – ha affermato Rob Sargent, direttore del programma energia per Environment America -“Siamo incoraggiati dai piani di gestione di Obama per l’accelerazione e lo sviluppo dell’energia eolica offshore.”
Riassumendo l’essenza della ricerca si nota come gli stati del nord rappresentino, al momento, le idee più avanzate mentre gli stati del sud, dal Maryland alla Georgia, si stanno muovendo in fretta per mettersi a pari e sfruttare una risorsa che in cui credono abbondantemente. Il vantaggio consiste anche nella possibilità di sfruttare il potenziale delle acque poco profonde dell’Atlantico, come accade nel 93% degli impianti nel resto del mondo, realizzati dove le acque non superano i 30 metri di livello.
“Chi ama le nostre spiagge, i pesci dell’oceano o dipende da una sana economia costiera può ringraziare l’amministrazione Obama per l’impegno nel mantenere le coste dell’Atlantico e del Pacifico libere da perforazioni per l’estrazione del petrolio, sporco e pericoloso,” ha sottolineato Sargent. “Con il supporto dell’amministrazione Obama per lo sviluppo di impianti eolici offshore, possiamo avere coste sane e un percorso ragionato nei confronti dell’energia pulita”.

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