Rinnovabili

Uruguay, al 2015 le rinnovabili copriranno metà della fornitura energetica

(Rinnovabili.it) – Energie rinnovabili ed efficienza energetica devono essere affrontate come necessarie strategie di sviluppo. Questa la convinzione di Roberto Kreimerman, ministro dell’Industria e dell’Energia dell’Uruguay, che ha dichiarato che nei prossimi 5 anni il 50% della fornitura energetica nazionale sarà coperta da fonti rinnovabili. Per il ministro entro il 2015 si potrebbero installare impianti eolici per oltre 500 MW e impianti a biomassa per 200 MW, destinando alla produzione energetica anche il 30% rifiuti. Questi risultati saranno possibili grazie agli investimenti privati che nei prossimi anni dovrebbero raggiungere quasi due miliardi di euro. Le aree in cui investire maggiormente lo stabilirà il Piano d’Azione Energetico che stabilisce per il periodo 2005-2030 gli interventi prioritari. Dal lato dell’offerta, il piano mira a diversificare il mix energetico e i fornitori, riducendo la quota proveniente dai combustibili fossili, mentre dal lato della domanda saranno compiuti sforzi per alimentare la cultura dell’efficienza energetica e del risparmio. Infine, dal punto di vista sociale, il governo cercherà di garantire l’accesso energetico a tutti i cittadini.
Gli obiettivi per il 2015 sono di raggiungere il 50% di energie rinnovabili nel mix energetico primario e una riduzione del 15% dei combustibili fossili impiegati nei trasporti.
L’idroelettrico rimane la fonte rinnovabile più importante con 1.538 MW di potenza prodotti da 4 diversi impianti. L’eolico potrebbe risultare una risorsa preziosa ma il problema maggiore sono i costi, stimati intorno a 50 dollari per MWh per progetti di grandi dimensioni (50-100 MW). Nonostante ciò il Piano del governo prevede nel 2011 impianti eolici per 300 MW di nuova potenza e 500 MW nel 2015. Per quanto riguarda le biomasse, una delle possibilità più interessanti è offerta dalla buccia di riso, il cui volume potrebbe generare fino a 20 MW a prezzi competitivi, mentre il legname, già dal 1980 utilizzato come sostituto dell’olio combustibile, secondo gli analisti darebbe ulteriori 65 MW di potenza attraverso gli impianti che sfruttano la cellulosa.

Exit mobile version