Non sono scaramantici, ma per far nascere loro azienda hanno scelto “M’illumino di meno”, la Giornata del Risparmio Energetico promossa dal popolare programma Caterpillar di RAI Radio 2. A nove mesi dal successo nell’edizione 2010 del Premio D2T Start Cup, il team UP oggi formato da Andrea Pirisi, Massimiliano Nosenzo, Andrea Corneo e Riccardo Zich si è costituito in società, presentandosi ufficialmente oggi, giovedì 17 febbraio, presso il Polo Tecnologico di Rovereto. Mentre procedono i test sul prototipo di seconda generazione del brevetto Lybra, sistema in grado di ricavare energia elettrica dal traffico veicolare, c’è già molto interesse per un’intuizione nata dallo studio dei moti ondosi marini ed ora applicabile su strade, caselli autostradali, interporti e centri commerciali.
Grazie ad UP, sigla che sta per Underground Power, venerdì 18 febbraio il tricolore, presso il Polo Tecnologico di Rovereto, si accenderà con la corrente elettrica prodotta da un dosso dissuasore di velocità! E’ questa, infatti, l’originale modalità scelta da Trentino Sviluppo per aderire a “M’illumino di meno”, la Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia.
Facendo proprio l’invito degli organizzatori che, contestualmente agli spegnimenti simbolici, suggeriscono di promuovere “accensioni originali di luci pulite a tema tricolore”, l’agenzia di sviluppo locale della Provincia autonoma di Trento valorizza così l’ultima invenzione nata grazie al Premio Impresa Innovazione D2T Start Cup, il concorso che premia le migliori idee di impresa dei giovani e le aiuta a trasformarsi in realtà.
Così è stato per UP, il progetto vincitore dell’edizione 2010, che ora è diventato una vera e propria iniziativa imprenditoriale. Il principale obiettivo di Underground Power Srl è quello di sviluppare e commercializzare un dispositivo innovativo nei sistemi di recupero dell’energia, riuscendo a produrre corrente elettrica dal traffico automobilistico. “Lybra”, questo il nome del prototipo, è assimilabile ad un dissuasore di velocità (comunemente noto come “dosso”) interrato sotto il livello stradale, in grado di raccogliere l’energia cinetica che un’automobile disperde in frenata, di convertirla in energia elettrica e di scambiarla con la rete elettrica nazionale, coniugando una maggiore sicurezza stradale con la produzione di energia da fonte alternativa.
I test condotti in laboratorio hanno confermato come sia effettivamente possibile produrre da 15 a 20 kWh al giorno con il passaggio di circa 2 mila autovetture, che rappresenta il traffico veicolare di una strada urbana di media grandezza. Un’energia che corrisponde alla produzione annua di 50 metri quadrati di pannelli fotovoltaici e sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di tre famiglie.
Ogni anno 37 miliardi di veicoli transitano sulla rete autostradale nazionale. Interporti, caselli autostradali, centri logistici, stazioni di sosta hanno la caratteristica comune di presentare delle zone di rallentamento forzato nelle quali l’energia cinetica del veicolo viene dispersa. Recuperare una quota parte dell’energia sprecata consentirebbe di produrre energia elettrica in modo alternativo, contribuendo di fatto alla compensazione delle emissioni di CO2 legate al traffico viario.
Questa l’intuizione dei tre giovani di Monza che per concretizzarla hanno dato vita ad un team ben assortito: un ingegnere elettrico, Andrea Pirisi, un imprenditore specializzato in sistemi integrati di software e automazione industriale, Massimiliano Nosenzo, un economista esperto di mercati finanziari, Andrea Corneo e un professore del Politecnico di Milano, Riccardo Enrico Zich, ordinario di Elettrotecnica presso il Dipartimento di Energia.
Costituita la società con sede a Rovereto, nelle intenzioni di UP Srl c’è anche quella di sfruttare l’eventuale opportunità di insediamento dentro il Polo Tecnologico di Rovereto e magari, non appena disponibili, anche negli spazi del costruendo Polo di innovazione delle green tech presso l’ex Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco.