Riceviamo e pubblichiamo – L’Università Agraria Tarquinia, svolta sulle energie prodotte da fonti rinnovabili e pulite, approvato, nell’ultimo Consiglio di Amministrazione, l’Atto di Indirizzo che riserva parte dei terreni gravati da uso civico alla produzione di tale tipo di energia, con particolare attenzione all’energia solare, un impegno concreto su un tema di grandissima attualità.
L’Atto, peraltro molto dettagliato, guarda esclusivamente alla produzione di energia effettivamente rinnovabile e pulita, in un ottica di integrazione paesaggistica con il territorio nel rispetto delle normative esistenti e delle distanze dalla città, tenendo quale punto di riferimento l’utilità per la collettività dei cittadini di Tarquinia.
Per il consigliere delegato Enrico Benedetti, che ha presentato la delibera in sede di consiglio, si tratta di una grande possibilità per il nostro territorio, Tarquinia è da sempre la città del Sole, non può rimanere indietro su un tema tanto delicato e importante. La nostra vuole essere anche una risposta concreta ad un tema, quello dell’energia davvero sentito vista e considerata la posizione non felice di Tarquinia posta tra due centrali. La varietà dei terreni gestiti dall’Università Agraria permette di individuare con principi di efficacia ed efficienza le zone che meglio possano essere utilizzate per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Le numerose richieste pervenute all’ente, unite ad un deficit normativo importante rendevano improcrastinabile un atto di indirizzo che specificasse in maniera netta le opportunità e le regole per una scelta consapevole come quella legata alla tematica energia.
Si tratta di un atto innovativo, senza precedenti che rende disponibili terreni pubblici per la realizzazione di impianti energetici basati su fonti rinnovabili, un salto di qualità per l’ente del Presidente Antonelli, che finalmente esce dalla dicotomia Università Agraria & Agricoltura per guardare ad effettive utilità derivanti dai terreni di Demanio Civico che coinvolgano realmente tutti i cittadini.
Per Armando Palmini, assessore al servizio tecnico dell’ Università Agraria di Tarquinia, stiamo lavorando in rete con la Regione Lazio e in particolare con lo sportello Kyoto, il passo successivo, nell’ambito rigoroso dell’evidenza pubblica ed in ottemperanza ai dettami dell’atto di indirizzo, sarà la raccolta delle proposte di adesione da parte delle aziende interessate, al fine di selezionare quei partner più credibili nell’ambito delle opzioni giunte all’ente. Il plauso della Regione Lazio, unito all’entusiasmo delle realtà emergenti e alla vastità dei terreni di Demanio Civico fa ben sperare per un concreto sviluppo di un comparto davvero strategico ed importante.
Tarquinia città dell’energia solare è una risposta importante e significativa nei confronti di un problema quello legato all’inquinamento complessivo del territorio, senza dimenticare le potenzialità dell’eolico quale fonte accessoria e sull’idroelettrico riferito peraltro alla messa in sicurezza del fiume Marta, ambiti nei quali l’Università Agraria ha già dimostrato di essere in prima fila.