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UNFCCC, da Russia e Ucraina la visione negativa sul futuro del “fast start”

(Rinnovabili.it) – Solo due nazioni industrializzate, la Russia e l’Ucraina, hanno rispettato il termine ultimo fissato al 1° maggio scorso e concordato lo scorso anno al Climate Change Summit di Cancun con lo scopo di fornire dettagli sul finanziamento a breve termine per le nazioni in via di sviluppo, necessario per supportarne la lotta al cambiamento climatico.
Secondo quanto rilasciato dall’Agenzia di stampa Reuters i documenti inviati da Ucraina e Russia all’UNFCCC, il panel intergovernativo delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, annunciano che le due nazioni non ritengo sia necessario fornire un contributo pari a 30 miliardi di dollari per dare inizio alla formazione del *fondo fast-start* per il 2010-2012, con la conseguente preoccupazione da parte di alcuni che non si riesca a far fede agli impegni presi se anche le altre nazioni dovessero dimostrarsi reticenti alla formazione del fondo provvisorio, ma con il parere fiducioso dell’Onu che prevede nuovi positivi aggiornamenti a breve.
Un vasto numero di paesi sviluppati, inclusi gli Stati Uniti, il Giappone e molti Stati Membri dell’UE hanno infatti deciso di contribuire al fondo e qualche finanziamento è stato previsto già dallo scorso anno. Proprio il mese scorso, inoltre, la Commissione europea ha dichiarato che il target di 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 è “impegnativo, ma fattibile” nonostante la crisi economica in tutto il continente, mentre il Commissario per l’Azione per il Clima Connie Hedegaard ha detto che la UE è “sulla buona strada per assegnare il proprio finanziamento *fast start*”.

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