Un apparecchio acustico eco-ricaricabile destinato agli abitanti più poveri della Terra e realizzato dalle stesse persone con disabilità.
Una situazione particolarmente grave soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove i dispositivi acustici aggiungono al problema ambientale (smaltimento delle pile) un’importante questione economica. Una batteria standard utilizzata nel 95% dei dispositivi di retro-auricolari dura circa una settimana. Questo costo è troppo alto per una larga parte della popolazione del Sud del Mondo, senza contare che molte zone remote non hanno un facile accesso a questi prodotti.
Una valida soluzione potrebbe essere rappresentata da Solar Ear che mira, infatti, a sviluppare apparecchi acustici digitali ricaricabili tramite celle solari e il cui montaggio (sia del dispositivo che del caricabatteria) è effettuato all’interno delle stesse comunità di non udenti.
Il risultato, oltre a fornire posti di lavoro, è un apparecchio ad un prezzo sette volte inferiore a quello attuale e con una batteria che, contrariamente a quelle tradizionali, è in grado di durare fino a 3 anni. Il progetto viene attualmente portato avanti in Brasile, Botswana, Palestina e sarà sviluppato durante quest’anno anche in Messico, Cina, India e Canada; inoltre la tecnologia non è stata brevettata in modo tale da esser resa gratuitamente disponibile e dar la possibilità di raggiungere più persone possibili.