(Rinnovabili.it) – I coloranti azoici sono comunemente impiegati nel settore tessile per colorare stoffe e tessuti, ma molti di questi fattori cancerogeni rappresentando dunque un serio pericolo per la salute umana quando sono rilasciati nell’ambiente attraverso le acque reflue.
La risposta attuale al problema consiste nella rimozione di queste sostanze dagli scarichi industriali tramite processi costosi come l’assorbimento su carbone attivo, o chimicamente con l’elettrolisi o l’ozonizzazione, capaci di distruggere le molecole di colorante, producendo però di contrappasso una grande quantità di rifiuti e sono costosi. Alcuni scienziati cinesi della Tongji University, Shanghai, hanno contribuito a rendere il metodo di estrazione economico ed eco-friendly ridestinando le molecole alla colorazione delle materie plastiche.
Per i ricercatori si è trattato di mescolare due campioni di acque reflue – uno contenente un colorante azoico cationico e l’altro anionico – a cui hanno aggiunto carbonato di sodio e cloruro di calcio. Le tinture sono di conseguenza precipitate in una soluzione ibrida di carbonato di calcio-colorante e tramite misurazioni spettrofotometriche hanno potuto rivelare che il processo rimuove oltre il 98 per cento dei coloranti, circa sette volte di più rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre l’ibrido si è dimostrato una soluzione ottimale per tintura di plastica, gomma e vernici, eliminando la necessità di smaltimento dei rifiuti e sostituendo gli ossidi metallici più comunemente utilizzati.