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Un miglioramento del 40% d’efficienza per il fotovoltaico IBM

(Rinnovabili.it) – La società ha annunciato il lavoro come un primato a livello mondiale, fatto è che gli ingegneri del gruppo IBM sono riusciti ad ottenere importanti miglioramenti nell’ambito della ricerca fotovoltaica mettendo a punto una cella a film sottile con un rendimento del 9,6 per cento, valore del 40 per cento superiore a quello delle versioni precedenti. Per il thin film in realtà si parla anche di applicazioni con un’efficienza di conversione della luce solare pari all’11%, ma, spiegano i ricercatori, si tratta di versioni commerciali costose che impiegano materiali quali selenuro di rame indio gallio o tellururo di cadmio. Per la tecnologia targata IBM invece sono stati scelti rame, stagno, zinco, zolfo e selenio, elementi abbondanti che potrebbero indirizzare questa tipologia di cella verso una più vasta produzione.
La maggiore efficienza conquistata è da riferire alla qualità dei livelli di assorbimento ottenuti come spiega David Mitzi, Manager della sezione Photovoltaic Science and Technology di IBM Research. “Uno degli effetti potenziali sulla qualità del film è da attribuire al solvente che abbiamo impiegato”, afferma Mitzi, “L’idrazina, infatti, è in grado di stabilizzare anioni calcogenuri del metallo in soluzione”. L’idrazina, poiché è debolmente coordinata e decompone facilmente l’azoto, l’idrogeno e l’ammoniaca, non rimangono impurità (ad esempio, ossigeno, carbonio o cloro) nel film che possano ostacolare le prestazioni della cella.
Finora i ricercatori hanno testato la nuova cella solo in condizioni di laboratorio, ma prosegue Mitzi, “si tratta di un progetto molto giovane, ha meno di nove mesi ed è ancora in una fase molto precoce dello sviluppo”. L’intenzione di IBM non è comunque quella di iniziare a produrre celle solari, bensì di vendere la licenza della tecnologia.

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