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Un futuro da 2,4 GW attende il fotovoltaico integrato

Migliora l’estetica, cresce l’efficienza energetica e il sostegno governativo. Questi e altri fattori segneranno la svolta per l’anno del 2016 del BIPV - Building Integrated Photovoltaics

(Rinnovabili.it) – Per lungo tempo relegato a tecnologia di nicchia, il film sottile sembrerebbe pronto a prendersi una rivincita sul mercato. Lo rivela un’indagine di mercato curata dalla Pike Research, puntuale analisi delle dinamiche economiche dei prossimi anni per il settore del BIPV – Building Integrated Photovoltaics.
Le stime riportate nel documento prevedono un aumento per il segmento del BIPV di dieci volte entro l’anno 2016, che in termini di domanda si tradurrebbe in 2,4 GW a livello mondiale dai 215 MW registrati nel 2009. Anche se più difficile da prevedere la Pike affronta anche la questione dei ricavi annuali del mercato all’ingrosso, stimati in questo caso intorno ai 4 miliardi di dollari sempre entro il 2016.
Alla base del rinnovato trend di crescita, spiega l’analista Dave Cavanaugh, c’è la rapida diminuzione del costo per watt istallato. “Inoltre, le istallazioni stanno diventando molto più semplici con l’entrata sul mercato di nuovi moduli ad alta efficienza in CIGS. Allo stesso tempo, stanno migliorando le qualità estetiche con l’introduzione ad esempio di tegole fotovoltaiche in grado di fondersi perfettamente con le coperture degli edifici”.
Il documento analizza i player attuali e le tecnologie già oggi disponibili e quelle emergenti, facendo il punto sui più importanti driver del mercato per il fotovoltaico integrato. Non manca un accenno ai sistemi di sostegno come nel caso dei regimi tariffari istituiti in Giappone, Francia, Regno Unito e nella provincia canadese dell’Ontario, individuati da Cavanaugh come un altro dei fattori determinanti per la crescita che attende il BIPV.