Nascerà nel Comune di Bibbiano (Reggio Emilia) il più grande polo scolastico italiano eco-compatibile, il primo che utilizza al contempo energia geotermica, fotovoltaica e un impianto di recupero delle acque piovane.
Ospiterà un asilo nido composto da quattro sezioni e una scuola d’infanzia formata da tre sezioni.
L’asilo “salva ambiente” potrà ospitare 150 bambini e sta nascendo su una superficie complessiva di 1.500 metri quadrati con un’area verde di circa 5.000 metri.
E’ un investimento da 3,5 milioni di euro supportato da un finanziamento di 750.000 euro (corrispondente al valore degli elementi a valenza ambientale) del Ministero dell’Ambiente e del Piano Provinciale “sostegno agli investimenti nei nidi”.
L’asilo eco compatibile sarà realizzato dalla Unieco di Reggio Emilia e nasce da un percorso di “progettazione partecipata” che ha coinvolto oltre che architetti e urbanisti, il personale docente ed ausiliario della scuola comunale, i genitori dei bambini e una equipe di pedagogisti.
Alla posa della prima pietra (a cantiere avviato) nel cantiere in via De Gasperi (località Barco di Bibbiano) c’erano il Sottosegretario all’ambiente Laura Marchetti, il Sindaco Sandro Venturelli, Luciano Branchetti per Unieco, che ha vinto la gara d’appalto per la realizzazione della scuola e altre autorità locali.
“Questa scuola – ha detto il Sottosegretario all’ambiente Laura Marchetti – non solo garantirà un basso impatto nella fase di costruzione ma sarà un edificio che anche nell’organizzazione degli spazi sposa la filosofia ecologica, risponde a criteri di filosofia sociale, perché le aule guardano all’interno ricostruendo simbolicamente la piazza. E’ una scelta complessiva (costruttiva e anche educativa) di alto profilo”.
La nuova scuola si inserisce a pieno titolo nei progetti per rispettare il protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni inquinanti. La legge finanziaria prevedeva un contributo per 22 edifici su tutto il territorio nazionale da prendere come “modello” in riferimento al rispetto del risparmio energetico, all’uso della bioedilizia, al recupero delle conoscenze tradizionali.
“Normalmente – ha sottolineato il sindaco Sandro Venturelli- una struttura del genere emetterebbe circa 900 tonnellate di anidride carbonica in un anno, mentre grazie alla tipologia costruttiva adottata e alla innovazione tecnologica i gas inquinanti saranno ridotti di due terzi”.
Gli standard progettuali, quantitativi e qualitativi, risultano tra i più elevati della Comunità europea e non si limitano al semplice rispetto della pur rigida disciplina giuridica vigente in materia come.
“Tra gli elementi che danno rilievo alla realizzazione – spiega Massimo Pinotti, direttore della Divisione Costruzioni Emilia di Unieco – oltre alla qualità degli elementi costruttivi: il tetto in legno, i muri esterni spessi 50 centimetri con isolanti termici naturali e le finestre in vetro stratificato spiccano l’istallazione congiunta di pannelli solari, un impianto di recupero delle acque piovane, un impianto geotermico grazie al quale il calore naturale prelevato dalle acque del sottosuolo viene utilizzato per riscaldare gli ambienti dell’edificio durante l’inverno e raffrescarli nel periodo estivo; si tratta di una fonte energetica naturale praticamente inesauribile. I materiali utilizzati sono bio-edilizi e tutti certificati”.
La nuova scuola avrà una cucina in grado di preparare 280 pasti, che verranno serviti anche alla scuola materna già attiva a al centro diurno per anziani, un atelier destinato alla ricerca e spazi per riunioni.
La prima campanella, quella del taglio del nastro, suonerà entro il 2008.