“Con la legge regionale ‘17 del 2008’ l’Umbria è stata la prima Regione d’Italia a mettere a disposizione dei cittadini un percorso per certificare il grado di sostenibilità ambientale, e non solo energetica, di un intervento edilizio”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti, intervenendo al convegno dal titolo “Comuni rinnovabili ed efficienti: il ruolo dei territori nella spinta delle energie pulite, buone pratiche ed esperienze locali”, che si è svolto stamani nell’ambito di “Klimahouse Umbria” in corso a Bastia Umbra fino al 10 ottobre.
Entrando nello specifico della certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici in Umbria, Rometti ha spiegato che “la legge punta ad una maggiore tutela dell’ambiente e delle risorse non rinnovabili, nonché alla promozione di spazi abitativi idonei a garantire la migliore salubrità per innalzare la qualità della vita delle persone che vi abitano mettendo in campo alcuni requisiti obbligatori nella realizzazione dei fabbricati”.
Tra questi in primo piano c’è la salvaguardia della risorsa idrica, attraverso misure di recupero e riutilizzo delle acque piovane, il mantenimento della permeabilità dei suoli come misura di protezione dei corpi idrici, il controllo ed il trattamento delle acque di dilavamento dei parcheggi al fine di tutelare le falde acquifere sotterrane da agenti inquinanti, la tutela del “diritto al sole” negli interventi edilizi, attraverso la verifica dell’esposizione e degli ombreggiamenti degli edifici, la diffusione del risparmio energetico e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente e la salute umana.
L’assessore Rometti ha evidenziato “che la legge regionale introduce il ‘Certificato di Sostenibilità Ambientale degli edifici’, il cui rilascio avviene dopo una valutazione attraverso un Disciplinare Tecnico e che include anche la Certificazione energetica obbligatoria”. In sintesi per la certificazione è necessario tener conto della qualità del sito, del consumo di risorse, dei carichi ambientali, della qualità ambientale indoor che esprime la salubrità dell’aria e il benessere dell’abitare internamente all’edificio.
Il Disciplinare definisce una classificazione degli edifici residenziali con un punteggio associato a ciascun fabbricato; le classi A+, A, B, C, e D costituiscono riferimento per definire le priorità e graduare eventuali incentivi ed agevolazioni. Un edificio in classe “D” non ottiene il certificato di sostenibilità ambientale.
“La legge regionale ha in sé una grande importanza – ha concluso l’assessore Rometti – ma altrettanto importante e la convinzione e la consapevolezza che questi criteri vanno applicati nella realtà”.