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UK: tutti pronti per il Carbon Reduction Scheme?

(Rinnovabili.it) – Il governo britannico ha invitato le imprese ad accelerare le operazioni di misurazione del consumo energetico e delle emissioni di carbonio in modo da essere pronti per l’entrata in vigore dello schema CRC (Carbon Reduction), previsto per il mese di aprile. Entro 30 giorni le imprese dotate di contatori elettrici che registrano i dati ogni mezz’ora dovranno iscriversi all’Agenzia per l’Ambiente mentre i 5000 soggetti più energivori dovranno compilare un rapporto annuale relativo ai consumi e alle emissioni di inquinanti.
Un portavoce del Dipartimento per l’Energia e il Cambiamento Climatico ha dichiarato che queste società avranno tempo fino a settembre per aderire al nuovo regime anche se le organizzazioni che utilizzano più di 6000 MWh in un anno e che dovranno iniziare a monitorare costantemente la propria attività già a partire dal I aprile, fornendo i file con i dati direttamente all’ufficio governativo incaricato, che li utilizzerà anche per compilare una tabella che riporterà i valori nazionali delle emissioni di ciascuna impresa e i relativi miglioramenti in tema di efficienza energetica.
Le aziende che aderiranno dovranno acquistare quote di carbonio ogni anno e, mentre le imprese più virtuose, catalogate a seconda dei consumi energetici dichiarati, riceveranno indietro quanto speso per l’acquisto delle quote di CO2 insieme ad un bonus aggiuntivo, mentre le aziende che hanno consumato una maggiore quantità di energia saranno costrette a pagare una sanzione pecuniaria secondo i dettami del regime stesso, come dichiarato dal ministro dell’Energia e dei Cambiamenti Climatici, Joan Ruddock.
“C’è solo un mese che ci separa dall’inizio della CRC, che vedrà le grandi organizzazioni del settore pubblico e privato impegnate nel taglio delle emissioni così come nel risparmiare sulle bollette energetiche”, ha detto il ministro. “Questa è una reale opportunità per le imprese e l’industria di assumere un ruolo di leadership nella lotta ai cambiamenti climatici e di ottenere un vantaggio in termini di reputazione”.
Si teme però che molte imprese non siano pronte ad affrontare i cambiamenti necessari ad adottare in maniera adeguata il regime e quindi incontrino serie difficoltà, anche economiche, che potrebbero metterne a rischio la sopravvivenza.

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