Per riuscire a rispettare gli obiettivi di riduzione degli inquinanti che il Regno Unito ha fissato al 2050 ci sarebbe bisogno di un nuovo target da rispettare entro il 2030. La Commissione per il Clima suggerisce di estendere il taglio al 60%
(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito chiamato all’attenzione dalla Commissione per il Cambiamento Climatico è stato invitato, nell’arco dei prossimi due decenni, a ridurre le emissioni nocive del 60% rispetto ai livelli registrati nel 1990.
Per far si che il percorso intrapreso raggiunga gli obiettivi e contribuisca a fermare l’innalzamento della temperatura mondiale mantenendolo sotto la soglia dei due gradi centigradi, la commissione ha suggerito stamane l’adozione di un nuovo piano di riduzione del carbonio per il periodo 2023-2027 includendo un obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030, quindi a metà strada rispetto gli attuali target fissati dal paese per il 2050. Il consiglio della Commissione è quindi di ridurre gli inquinanti del 60% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 o del 46% rispetto ai livelli attuali, stimoli necessari se si vogliono raggiungere gli obiettivi precedentemente fissati che, seguendo le attuali politiche, verrebbero sicuramente disillusi.
Il costo stimato per l’operazione risulta minimo. Si parla di un 1% sul prodotto interno lordo del paese e a tal proposito il presidente della Commissione per il Cambiamento Climatico, Adair Turner, ha dichiarato: “Stiamo suggerendo un quarto bilancio del carbonio molto realistico e nuovi target al 2030, raggiungibili impiegando solo l’1% del prodotto interno lordo. Un’ambizione minore non sarebbe compatibile con gli obiettivi al 2050 contenuti nel Climate Change Act. Chiediamo pertanto al governo di legiferare analizzando il bilancio che abbiamo raccomandato e sviluppare le politiche necessarie per ridurre le emissioni nei prossimi due decenni – ha poi concluso Turner – L’azione di contrasto al cambiamento climatico è forte come sempre: gli scienziati del clima rimangono fermi nel ricordare che ci saranno rischi molto significativi qualora non si tagliassero le emissioni. I paesi agendo ora otterranno benefici economici in un mondo in cui il carbonio sarà sempre più vincolato”.