Buste di plastica o sporta riutilizzabile? Le seconde hanno una vita più lunga, il che ci permette di ammortizzarne l'impronta ecologica. Questa la conclusione del rapprto stilato dall'Agenzia dell'Ambiente
(Rinnovabili.it) – Il risparmio c’è. Utilizzare sacchetti e borse in cotone al posto di acquistare buste di plastica nei supermercati sta aiutando a risparmiare emissioni dannose e sta limitando l’accumulo di rifiuti, anche se l’impatto dei monouso sembra essere inferiore rispetto a quanto creduto fino ad oggi. A confermalo un’analisi dell’ “Agenzia per l’Ambiente britannica”:https://www.environment-agency.gov.uk/static/documents/Research/Carrier_Bags_final_18-02-11.pdf che ha scoperto come riutilizzare vecchie buste o acquistarne di ecologiche stia riducendo progressivamente l’impronta di carbonio rispetto a quando si utilizzavano sacchetti monouso in plastica.
Il rapporto stilato ha analizzato il ciclo completo di vita di diverse buste evidenziando come le sporte riutilizzabili in tessuto hanno un impatto minore sull’ambiente, anche in fase di produzione, anche in conseguenza alla possibilità di ridurne l’impronta utilizzandole per molte e molte volte.
“Una parte significativa dell’impatto ambientale di queste borse è associata alle risorse utilizzate nella produzione”, ha riferito un portavoce dell’Agenzia per l’ambiente. “Tutte le borse multiuso hanno bisogno di essere riutilizzate quante più volte possibile per ridurre il loro impatto ambientale relativo ed essere responsabilmente riciclate alla fine della loro vita” mentre, paradossalmente, pare sia minimo l’impatto delle buste in plastica.
Lo studio ha rivelato inoltre che il sacchetto monouso solitamente finisce nella pattumiera, come sacchetto di raccolta dei rifiuti mentre le buste definite *_“bags for life”,_* ossia le sporte riutilizzabili, è sufficiente utilizzarle 7 volte per ridurre la loro impronta di carbonio.
Ma non tutte le associazioni hanno accolto con positività lo studio. Il fatto che venga riconosciuto che i sacchetti monouso possono avere un impatto minore rispetto alle alternative riutilizzabili sta spostando, secondo le associazioni, il fulcro del problema mettendo in secondo piano altri progetti che a livello ambientale potrebbero risultare più efficaci. Aiutare le catene di vendite al dettaglio, ad esempio, a ridurre gli sprechi alimentari, secondo le opinioni espresse, avere un impatto più positivo sul piano ambientale mentre concentrare l’attenzione dei consumatori sui sacchetti di plastica potrebbe spostarne le priorità a svantaggio di interventi e di cambi d’abitudine più efficaci.