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Uk, nuove linee per un futuro energetico più green

(Rinnovabili.it) – Il mercato elettrico britannico si sta preparando ad affrontare tre sfide fondamentali, le più importanti da 25 anni a questa parte viste le previsioni che vorrebbero un aumento della richiesta di energia raddoppiata entro il 2050. In tal senso il Regno Unito dovrà quindi procedere alla dismissione dei carburanti fossili convertendo la mobilità al low carbon come anche per il riscaldamento domestico. Le stime parlando anche della prossima chiusura di circa ¼ delle centrali elettriche sul territorio, che nei prossimi 40 anni diventeranno obsolete ed inefficienti tanto da dover essere sostituite e rimpiazzate dal prossimo decennio in poi. Procedendo su questa linea i nuovi impianti dovranno rispettare norme ambientali sempre più rigide e procedere alla generazione di elettricità sfruttando soprattutto fonti energetiche non fossili e quindi non inquinanti con un investigato che supera i 110 milioni di sterline. A rivelare i dati il Segretario britannico all’energia e al clima Chris Huhne ribadendo la necessità, per il successo delle lotte intraprese per ridurre l’impatto delle attività antropiche sul cambiamento climatico, di incentivare e sostenere le politiche in atto e quelle in progetto garantendo così sia l’approvvigionamento sia la sicurezza energetica stimolando la crescita e lo sviluppo di impianti per la generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile al posto dell’impiego di carburanti fossili.
E poi spazio al commercio e all’utilizzo si gas naturale al posto del petrolio e della costruzione di siti di stoccaggio dall’anidride carbonica ricordando come attualmente il nucleare e la maggior parte delle energie rinnovabili tra cui eolico ed energia marina che nonostante gli alti costi iniziali garantiscono una produzione costante e bassi costi di manutenzione.

E’ quindi oggi il giorno dell’inizio della consultazione politica che riorganizzerà il mercato elettrico britannico cercando di dar vita ad n programma efficace che tenga conti di costi e bisogni della popolazione e dell’intera nazione facendo anche riferimento alla condizione globale. Con i nuovi piani si cercherà inoltre di coinvolgere nuovi finanziatori ed investitori puntando a ridurre progressivamente i costi in bolletta oltre che le emissioni legate al comparto dello sviluppo dell’energia.
Per agevolare il passaggio al low carbon sarà inoltre proposto un regime tariffario agevolato a vantaggio dei contratti a lungo termine in modo da garantire ritorni economici sicuri e prolungati. Garantire prezzi fissi e agevolati per il comparto è la manovra alla quale dovrà far seguito il supporto alle nuove tecnologie come l’eolico off-shore, l’energia dal moto ondoso e dalle maree escludendo da ogni incentivo il nucleare, considerato già maturo. In secondo luogo ci sarà il meccanismo di gestione il back up energetico da sfruttare nei momenti di picco della domanda o nei momenti in cui la produzione da fonte rinnovabile è meno efficace.

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