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UK: meno eolico per un mix energetico differenziato

(Rinnovabili.it) – In barba a quanto gli ambientalisti e il mondo della ricerca ha sostenuto finora c’è chi ritiene che la Gran Bretagna dovrebbe investire di più nel settore del nucleare e del carbone pulito impiegnado meno energie nell’eolico se vuole garantirsi un futuro a basse emissioni.
Portavoce di questo messaggio numerose aziende leader nel settore energetico oltre alla CBI (la lobby business più famosa d’Inghilterra) che ha addirittura suggerito, all’interno del documento “Decision Time”, una politica energetica che miri ad un mix energetico più equilibrato per raggiungere gli ancora lontani obiettivi climatici accusando il Governo di portare avanti una politica energetica “sconnessa”.
A questi appelli il Regno Unito ha risposto che si sta impegnando per favorire il mix energetico “pulito”, che terrà conto delle energie rinnovabili, del nucleare e del carbone pulito.
“Anche se abbiamo ricevuto sussidi generosi per l’energia eolica, abbiamo urgente bisogno della pianificazione nazionale necessaria per la costruzione di nuove centrali nucleari” ha dichiarato il vice direttore generale della CBI, John Cridland.
La CBI vorrebbe che il governo riducesse la percentuale di energia eolica entro il 2020 nell’ambito della strategia Rinnovabili per incoraggiare gli investimenti in altre fonti di energia che garantiscono basse emissioni di carbonio, vorrebbe anche la creazione di norme e modalità di finanziamento per impianti dimostrativi finalizzati alla cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), necessario al raggiungimento di un mix energetico eterogeneo.

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