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UK: lo scioglimento dei ghiacci riduce la CO2?

In Antartide, negli ultimi cinquanta anni, lo sciogliersi dei ghiacciai ha lasciato spazio a nuova vita. Secondo uno studio britannico il minuscolo fitoplancton che proflifera nell'oceano, dove è maggiore la percentuale di acqua disciolta, contribuisce ad assorbire la CO2

(Rinnovabili.it) – Il detto ‘Non tutto il male vien per nuocere’ fa scuola anche nella ricerca scientifica. La rivista Global Change Biology ha pubblicato lo studio del BAS (British Antartic Survey) definendo in parte positive le conseguenze derivanti dallo scioglimento dei ghiacciai in Antartide.
Mentre da un lato assistiamo ai processi negativi che stanno favorendo la riduzione della superficie ghiacciata dei Poli e ai drammatici effetti a cui il Pianeta sta andando incontro, da un altro punto di vista invece, a detta del professor Lloyd Peck, che ha condotto l’analisi, è forse possibile rintracciare un “impatto positivo sul cambiamento climatico”.
In prossimità delle aree oceaniche che da ghiaccio si sono trasformate in acqua infatti, specie dove risulta maggiore la concentrazione di acqua dolce, è stata individuata la proliferazione di minuscole piante marine in grado di assorbire una notevole quantità di anidride carbonica: il ‘fitoplancton’, così è denominata la pianta marina in questione, contribuirebbe a tagliare 12,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno .
Alcuni ricercatori, assieme al professor Peck, avrebbero per l’appunto concluso che negli ultimi 50 anni il fenomeno della proliferazione di fitoplancton della Regione Artica è notevolmente aumentato. Lo studio ha rilevato una superficie colonizzata equivalente a circa 24.000 Km2: il fenomeno sembra rappresentare uno dei fattori più importanti mai riconosciuti ai fini della compensazione di gas serra necessaria al rallentamento degli effetti nocivi sul clima, secondo solo alla riforestazione della zona Artica.