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Uk, le “eco-towns” non convincono le località rurali

Sono città a zero emissioni di carbonio e costituiscono uno dei progetti urbani più ambiziosi del governo britannico. Ma la paura di un collasso dei servizi pubblici locali fa protestare gli abitanti delle zone rurali

Il grande piano del governo britannico per la costruzione di una serie di città “eco-friendly” a partire dal 2020, si è trovato in questi mesi a dover superare alcuni problemi, legati alle proteste delle località rurali. Gli ultimi a scendere in piazza sono stati gli abitanti di Stratford, nella contea del Warwickshire, con l’organizzazione di un corteo contro il progetto di insediamento di Long Marston, terreno di proprietà del Ministero della Difesa: “Sarebbe devastante, – ha spiegato il portavoce dei manifestanti – farebbe sorgere una città nel bel mezzo del nulla dove non esiste alcuna infrastruttura: abbiamo tutti bisogno di case, abbiamo già costruito il numero di abitazioni richiesto dal governo entro il 2011. Non è che siamo contrari all’edificazione, ma il problema è dove farlo”. Il progetto urbano uno dei più ambiziosi del Regno Unito, prevede la costruzione di seimila abitazioni, sfruttando quello che i funzionari definiscono “uno sviluppo sostenibile a zero emissioni di carbonio”. Tuttavia gli abitanti della regione, come riporta il quotidiano britannico The Independent, temono di dover far fronte ad una spesa di decine di milioni di sterline per la costruzione di nuove strade, scuole e ospedali, necessari a loro dire per rendere vivibile la nuova comunità.