La revisione totale delle infrastrutture energetiche britanniche proposta dall'ETI guarderà anche allo sviluppo futuro del comparto, cercando di analizzare gli sviluppi dei vari settori energetici in base anche alla crescita dei bisogni e della domanda di elettricità e calore
(Rinnovabili.it) – L’Energy Technologies Institute (ETI) britannico ha annunciato una revisione totale delle infrastrutture energetiche del Regno Unito che andrà ad esaminare i costi e le prestazioni delle reti di distribuzione dell’energia elettrica, del gas, dell’idrogeno valutando la condizione della trasmissione, della conversione e dei collegamenti.
Oltre alla situazione attuale l’ETI ha intenzione di redigere una previsione delle condizioni degli impianti al 2050 immaginando gli sviluppi dei diversi settori energetici in base anche al crescere e al mutare delle diverse esigenze in base alle differenze territoriali oltre che tecnologiche, facendo un’attenta differenziazione tra le aree continentali e le isole in termini soprattutto di trasmissione dell’energia guardando poi alle aree del Mare del Nord in vista di nuovi progetti di stoccaggio energetico in mare aperto.
“Il sistema energetico nazionale nel 2050 è improbabile che sarà simile a quello di oggi. E’ probabile invece che saranno molto più integrati energia, calore e trasporto e che potranno aver bisogno di diverse infrastrutture, in particolare per la distribuzione di calore e di elettricità e per i nuovi gas, come il biogas e l’idrogeno” ha spiegato il chief executive dell’ETI David Clarke.
“Abbiamo bisogno di capire i costi potenziali e le prestazioni delle infrastrutture energetiche che porteranno l’energia da dove viene generata a dove si consuma”, ha aggiunto “Se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 e, al tempo stesso, andare incontro alprevisto aumento della domanda è essenziale massimizzare l’efficienza della produzione di energia, della trasmissione e della distribuzione”.
Secondo quanto dichiarato dall’Istituto un cambiamento significativo potrebbe consistere nel passaggio da infrastrutture per il gas e per l’energia elettrica, che costituiscono la stragrande maggioranza della rete attuale, ad una infrastruttura più ampia a copertura della trasmissione sia del calore che dell’idrogeno visto che nei prossimi 40 anni la maggior parte delle infrastrutture britanniche dovranno per forza di cose essere sostituite.
“L’alto costo e la lunga vita delle infrastrutture energetiche significa che le decisioni prese oggi avranno impatto ben dopo il 2050, per cui è importante che tali decisioni siano il più possibile consapevoli,” ha concluso Clarke.