Il potenziale marino del Regno Unito offre ampi margini di investimento, ma visti gli alti costi degli impianti, secondo i ricercatori della società autrice dello studio, il supporto economico del governo risulta fondamentale
(Rinnovabili.it) – Il flusso finanziario del settore che sfrutta il potenziale delle onde e delle maree per la generazione di energia elettrica senza produzione di sostanze ritenute dannose per l’atmosfera potrebbe raggiungere gli 1,2 miliardi di dollari nell’arco dei prossimi 5 anni, con un traguardo in termini di capacità che dovrebbe arrivare a toccare i 150 MW di capacità istallata. A rivelarlo le dichiarazioni contenute in un nuovo studio condotto dalla “Douglas-Westwood”:https://www.dw-1.com/ in cui è prevista l’espansione annuale del capitale fino al raggiungimento dei 52 milioni di dollari ottenendo, entro il 2015, investimenti per un totale di 500 milioni di dollari.
La ricerca, pubblicata all’interno del “The World Wave & Tidal Market Report”:https://www.dw-1.com/shop/shop-infopage.php?longref=348~0 indica il Regno Unito, il Canada e gli Stati Uniti come i più grandi mercati in questo settore con l’Uk in testa con la previsione di 110 MW di potenza installata. Ottimo potenziale e sostegno governativo fanno del Regno Unito uno dei paesi con maggiore generazione energetica da impianti per lo sfruttamento della forza mareomotrice e della potenza delle maree. A sottolinearlo Frank Wright della Douglas-Westwood che ha commentato “I primi progetti commerciali dovranno avere un forte sostegno da parte del governo visto i loro costi elevati, altrimenti il settore finanziario non risponderà”. Un altro aspetto ritenuto un potenziale ostacolo per lo sviluppo del settore consiste invece nella lontananza degli impianti dalla rete di distribuzione dell’energia elettrica, problema che sia la Scozia sia tutti gli impianti sul territorio Uk dovranno affrontare qualora vogliano rendere redditizio il proprio impianto.