Grazie all'accordo "All Island Approach" le isole si concentreranno sullo sfruttamento delle risorse rinnovabili, concentrandosi sullo sviluppo di eolico sia onshore che offshore e sul potenziale marino
(Rinnovabili.it) – I ministri delle British Isles, delle Channel Island e delle Isle of Man hanno firmato ieri uno storico accordo di collaborazione che li porterà a condividere e sfruttare il vento e le risorse marine all’interno e intorno alle isole, con l’intento di allargare i confini delle rinnovabili e di aumentare la produzione di energia elettrica da fonte alternativa alle inquinanti fossi fossili.
Gli stati coinvolti nell’accordo hanno accettato di cooperare aderendo al *All Island Approach* dedicato all’energia, firmato nel pomeriggio presso il British Irish Council di Londra.
L’All Island Approach nasce per incoraggiare e consentire agli sviluppatori di sfruttare le opportunità commerciali per la generazione e la trasmissione dell’energia, facilitando lo sfruttamento delle risorse disponibili e aumentando l’integrazione dei nostri mercati garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento.
Carl Hendry, ministro britannico per l’energia, ha dichiarato: “C’è un enorme potenziale di energia pulita, verde e sicura che non viene utilizzato nel Mare d’Irlanda e nell’onshore, così come intorno alle Channel Island. Ma poiché la domanda di energia in Irlanda è solo leggermente superiore a quello dello Yorkshire e dell’Humberside, c’è stato uno scarso incentivo a sfruttare la risorsa. Ottimizzare le risorse naturali rinnovabili disponibili in tutte le nostre isole sarebbe un beneficio per tutti noi – ha dichiarato in seguito alla firma il ministro – Ha molto più senso sviluppare e condividere energia pulita, verde, e sicura con i nostri vicini piuttosto che importare grandi quantità di combustibili fossili dalle parti più lontane del mondo” ha concluso Hendry. In pratica, una maggiore interconnessione tra le isole significherebbe che, ad esempio, in una giornata molto ventosa sulla terraferma di Gran Bretagna l’energia in eccesso potrebbe essere venduta in Irlanda e nell’Europa continentale, così come si potrebbe importare energia elettrica dall’Irlanda e dall’Europa continentale, se necessario.