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UK, dalle acque reflue il biogas ad uso domestico

Recuperare le acque reflue dagli scarichi domestici e processarle per ottenere biogas che attualmente la popolazione britannica sta utilizzando per scaldare le proprie case oltre che per cucinare. Ne ha dato annuncio il Ministro britannico dell'energia

(Rinnovabili.it) – Chissà se i consumatori britannici sanno che da stamattina parte dell’energia che stanno utilizzando è stata generata riqualificando i liquami di origine umana. Il progetto nasce dalla coalizione tra la Thames Water, British Gas e la Scotia Gas Networks con lo scopo di recuperare la parte solida contenuta nelle acque reflue e trasformarle in biogas attraverso un processo di digestione anaerobica. In questo modo si riesce ad ottenere il biocombustibile necessario per scaldare e per alimentare i fornelli di circa 200 abitazioni. Basandosi su questi numeri la National Grid ha potuto prevedere che nel 2020 il mercato del gas potrà beneficiare, grazie a questo tipo di gestione delle acque reflue, di un contributo pari al 15% sul totoale prodotto.
A tal proposito Chris Huhne, Segretario britannico al cambiamento climatico e all’energia, ha commentato “Non accade spesso che un Ministro possa annunciare che, per la prima volta nel Regno Unito, la popolazione è in grado di cucinare e riscaldare le proprie case con gas generati dalle acque reflue. Questa è una giornata storica per le società coinvolte, per le tecnologie che generano l’energia dai rifiuti e per i progressi in grado di aumentare la quantità di energia rinnovabile nel Regno Unito. So che ci sono altri progetti simili in tutto il paese che sono vicini ad essere completati, quindi questo è solo l’inizio di una nuova era dell’energia rinnovabile”.
Accanto alla dichiarazione del Ministro l’intervento di Martin Baggs, Chief executive di Thames Water, che ha voluto informare circa i risultati ottenuti dal settore ricordando come attualmente vengano depurati 2,8 miliardi di litri al giorno, prodotti da circa 14 milioni di consumatori provvedendo così all’immissione dell’energia direttamente nella rete elettrica nazionale.