(Rinnovabili.it) – Dopo settimane di attesa, il Dipartimento di Energia britannico ha rivelato l’intenzione di voler andare avanti con il piano tariffario proposto per il solare nazionale, che riduce gli incentivi agli impianti su larga scala fino a 8.5 pence per chilowattora. L’industria del fotovoltaico aveva fatto molte pressioni affinché il governo ridimensionasse i tagli proposti a marzo di quest’anno, sostenendo che le riduzioni del “conto energia” britannico – comprese *tra il 40 e il 70 per cento su tutti gli impianti solari di oltre 50 kW* – avrebbero reso praticamente insostenibili le nuove istallazioni. Contro tutte le speranze del comparto di settore invece il nuovo regime di incentivazione entrerà *in vigore, come previsto, dal 1° agosto 2011*.
A partire dal primo del mese infatti le installazioni con una potenza compresa tra 50 kW e 150 kW vedranno ridursi gli incentivi attuali a 19,0 pence al kWh (-42%), tra 150 kW e 250 kW a 15,0 p/kWh (-51%) ed infine tra 250 kW e i 5 MW a 8,5p/kWh (-72%).
Il ministro all’energia Greg Barker ha ribadito che i tagli appaiono quanto mai necessari per garantire che il regime riservi i fondi sufficienti a sostenere l’introduzione di impianti solari domestici. “Voglio fare strada ad un’ambiziosa promozione delle nuove green-tech nelle case, nelle comunità e nelle piccole imprese e il FiT ha un ruolo vitale da svolgere nella costruzione di un’economia energetica più decentrata”, ha fatto sapere Barker in un comunicato. “Abbiamo considerato con attenzione le indicazioni presentate nell’ambito della consultazione, e questo ha rafforzato la mia convinzione della necessità di apportare modifiche urgenti. In assenza di interventi il regime sarebbe stato sopraffatto. Le nuove tariffe garantiranno un percorso di crescita sostenuta per l’industria solare, proteggendo i soldi delle famiglie e delle piccole imprese, inoltre il FiT servirà ad incoraggiare ulteriormente l’adozione di elettricità verde prodotta attraverso la digestione anaerobica”. Cresceranno infatti, anche fino ad un più 15%, le tariffe dedicate agli impianti a biogas con una potenza inferiore a 500 kW.
Le modifiche dovranno ora passare al Parlamento britannico.