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UK: come sfruttare l’energia dei gasdotti

Nei primi mesi del 2008 il Governo britannico aveva già confermato il sostegno alla produzione di energia elettrica tramite geopressione. Ora la 2OC è pronta a passare all’azione

Un team di ingegneri del Regno Unito si prepara a sfruttare l’alta pressione dei centinaia di gasdotti che attraversano il Paese per la generazione di elettricità pulita. L’operazione sarà resa possibile dalla messa in opera, entro la fine di quest’anno, di piccole turbine all’interno della rete del gas nell’area intorno a Beckton, a est di Londra che opereranno come ruote idrauliche azionate dalla pressione del flusso. A regime il sistema avrebbe una potenza di 20 MW e ripetuto in tutto il Paese la tecnologia potrebbe generare fino a 1GW, pari alla produzione di un tipico impianto a carbone. Andrew Mercer, CEO della società 2OC che ha sviluppato la suddetta tecnologia di “geopressione”, ha commentato: “Siamo fortunati che qualcun altro abbia costruito questa rete del gas. In tal modo possiamo prenderla in prestito per la produzione di energia rinnovabile”.
Quando il gas naturale è trivellato dal sottosuolo è di gran lunga ad una pressione troppo alta per essere utilizzato in modo sicuro e per questo sono presenti sul territorio centinaia di siti conosciuti come stazioni di compressione. La 2OC sta collaborando con l’UK National Grid, che possiede la maggior parte della rete di gasdotti nel Regno Unito, per realizzare delle mini-centrali a livello di otto stazioni di compressione nel corso dei prossimi anni; all’interno saranno presenti dei dispositivi chiamati turbo espansori in grado di generare elettricità allorché la pressione viene ridotta, attraverso turbine compatte di 20 centimetri di diametro.
Inoltre la riduzione la pressione del gas comporta un calo improvviso di temperatura (solitamente da 10°C a 30°C) che Mercer ha ribattezzato come “free cold”, avanzando l’ipotesi che possa essere impiegato come eco-modalità sostitutiva alle unità di refrigerazione.