Il governo Uk ha inviato alla BEI ben 12 proposte riguardanti il CCS e lo sviluppo di energia da fonte rinnovabile; a breve l'assegnazione dei finanziamenti nell'ambito dello schema di supporto NER
(Rinnovabili.it) – Si avvicina sempre più per l’Uk il momento della verità. A breve infatti saprà il verdetto che concederà o meno l’affidamento dei fondi necessari alla realizzazione di tre progetti energetici a basse emissioni.
Il governo ha presentato 12 richieste per altrettanti progetti con lo scopo concorrere all’ottenimento di fondi messi a disposizione dalla BEI, la Banca europea per gli Investimenti, che verranno analizzati per poi fornire supporto economico nell’ambito del prossimo schema NER, il New Entrant Reserve, sistema di finanziamento europeo del valore di 4,5 miliardi di euro destinati a progetti di cattura e stoccaggio dell’energia e ad innovativi progetti che sfruttino le fonti rinnovabili e che interessino il territorio europeo, con un massimo di tre proposte finanziate per ogni stato membro.
A tal proposito il ministro dell’Energia Charles Hendry ha commentato: “Sono molto incoraggiato dalla forza e dall’ampiezza dei progetti del Regno Unito per questa tornata di finanziamenti NER, con tutti i progetti pervenuti da parte del DECC che soddisfano i criteri di ammissibilità. Essi dimostrano che il Regno Unito è all’avanguardia nello sviluppo energetico a basse emissioni, che vanno dal CCS alle onde, dalle maree allo sfruttamento del vento offshore. Portare avanti questo tipo di tecnologie sarà fondamentale per il nostro passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, fornendo nuovi posti di lavoro green, nonché contribuendo a ridurre le emissioni e ad aumentare la sicurezza energetica”.
Delle 12 domande presentate alla BEI, in anticipo rispetto alla scadenza fissata al 9 maggio, sette sono progetti di CCS, di cui due ritirati in maniera volontaria dagli stessi promotori, e cinque sono innovativi progetti che interessano le energie rinnovabili.
Da parte sua la Bei si è impegnata a passare in rassegna le proposte ricevute per verificarne la fattibilità sia finanziaria che tecnica. A seguito di tali valutazioni sarà la volta della Commissione europea, che esaminerà i criteri di ammissibilità e il contributo pubblico da assegnare ad ogni singolo progetto, per poi passare al via libera e all’aggiudicazione.