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Ue: vince la bioplastica italiana

Il progetto prevede la realizzazione di bioplastica a partire da materie prime vegetali. Con solo mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole si possono produrre circa 100 bustine di plastica non inquinante, le bio shopper. Si stima entro il 2010 la sostituzione completa di quelle tradizionali

Catia Bastioni, amministratore delegato di Novamont, che collabora attivamente con Coldiretti, è stata premiata come “inventore europeo dell’anno” per il progetto sulla bioplastica da fonti rinnovabili di origini agricole, riconoscimento istituito dalla Commissione Europea e dall’Ufficio europeo dei Brevetti. Il progetto prevede la realizzazione di materiali in grado di sfruttare componenti vegetali, come gli amidi, preservandone la struttura chimica generata dalla fotosintesi. Grazie all’accordo raggiunto tra Novamont e Coldiretti, è in progetto la costruzione della prima bioraffineria e la realizzazione di una filiera con il coinvolgimento dell’industria e della distribuzione commerciale per lo sviluppo delle bioplastiche ottenute dalle coltivazioni nazionali.
La Coldiretti ha spiegato che questi nuovi materiali potrebbero ridurre la dispersione annuale di plastica di un milione di tonnellate, l’emissione di anidride carbonica di 1,4 milioni, e il consumo di petrolio di 700.000 tonnellate. Destinando a granoturco e girasole meno di tre milioni di ettari, pari ad appena l’1,5% della superficie europea coltivata, sarà possibile sostituire i circa 100 miliardi di sacchetti di plastica che si consumano ogni anno in Europa, per la cui decomposizione servono 200 anni. (fonte Adnkronos, La Stampa.it)

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