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Ue, trasporti green al 2050? Possibile con una strategia “personalizzata”

Siim Kallas, Commissario europeo ai Trasporti: “Se vogliamo ottenere una mobilità realmente sostenibile, allora dovremo prendere in considerazione i carburanti alternativi, tenendo conto delle esigenze di ogni modalità di trasporto”

Nonostante i notevoli miglioramenti raggiunti in termini di efficienza, i trasporti costituiscono il settore più resistente agli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 a causa della forte dipendenza dalle fonti energetiche fossili e della crescita costante. Sebbene i nuovi veicoli emettano meno biossido di carbonio, le emissioni prodotte dal comparto sono aumentate e oggi rappresentano quasi il 20% del totale emissivo dell’Unione europea.
La decarbonizzazione dei trasporti è uno dei temi centrali della strategia UE 2020 e della politica comunitaria sulla mobilità; in tale contesto l’obiettivo è una riduzione generale della CO2 in una quota dell’80-95% entro il 2050, rispetto al livello del 1990. Per valutare e disegnare i possibili scenari in grado di fornire la sostituzione completa dei combustibili fossili nel settore in questione per l’anno 2050, la Commissione europea ha lanciato lo scorso uno studio sul “Clean Transport Systems(CTS)”:https://ec.europa.eu/transport/urban/vehicles/road/clean_transport_systems_en.htm e messo insieme un Gruppo di esperti che potesse fornire adeguata consulenza all’Esecutivo allo sviluppo di strategie politiche e azioni specifiche. Del lavoro svolto fino ad oggi arrivano ora i primi risultati raccolti in rapporto presentato questa mattina a Bruxelles.
Il gruppo di esperti ha per la prima volta sviluppato un approccio globale che comprende l’intero settore partendo da una premessa importante: una soluzione unica concernente tutti le modalità di trasporto potrebbe essere tecnicamente possibile con biocarburanti liquidi e carburanti sintetici, ma la disponibilità delle materie prime e le considerazioni sulla sostenibilità limiterebbero il loro potenziale di approvvigionamento. In tal senso la futura domanda di energia prevista nel settore avrà bisogno di un approccio olistico che tenga conto contemporaneamente di diverse soluzioni tecnologiche secondo gli esperti:
* Elettricità (batterie/fuel cell a idrogeno) e biocarburanti come principali opzioni.
* Carburanti sintetici come un ponte tecnologico fra i combustibili fossili e quelli a base di biomassa.
* Metano (gas naturale e biometano) come combustibile complementare.
* GPL come supplemento.

L’analisi esamina le varie modalità di spostamento rilasciando una ricetta personalizzata a seconda del mezzo di trasporto. Per il trasporto su strada è suggerita un’alimentazione elettrica nel caso di brevi distanze, a idrogeno e metano per le medie distanze e biocarburanti/combustibili sintetici, GNL e GPL per i lunghi tragitti. Ferrovie elettrificate ove possibile e cherosene derivato dalla biomassa invece per l’aviazione. Per la nautica, il gruppo suggerisce biofuel (tutte le navi), idrogeno (acque interne e piccole imbarcazioni), il GPL (per brevi tratte).
Inoltre sarebbe necessario che tutte le principali fonti di alimentazioni siano disponibili a livello europeo con standard e norme armonizzate, per assicurare la libera circolazione di tutti i veicoli in tutti e 27 gli Stati Membri. Allo stesso modo dovrebbero essere armonizzati gli incentivi per i carburanti alternativi e per gli eco-veicoli, in maniera tale da evitare distorsioni del mercato e garantire economie di scala.