Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente, riunitosi ieri a Lussemburgo, ha sfruttato l’incontro per discutere in merito a tematiche decisive per il futuro dell’Europa. All’ordine del giorno biodiversità, coltivazioni OGM, cambiamento climatico e target di riduzione delle emissioni, ma soprattutto il vicino incontro Onu di Cancun e i relativi impegni da portare in Conferenza.
Attualmente l’impegno ambientale europeo consiste nella riduzione, entro il 2020, del 20% delle emissioni totali prodotte facendo riferimento ai livelli registrati nel 1990 e cercando, al contempo, di produrre il 20% della propria energia sfruttando fonti energetiche rinnovabili, il tutto concentrato in una normativa ambientale nota come _Pacchetto 20-20-20_. L’obiettivo europeo è infatti quello di dare vita ad una nuova rivoluzione industriale che conduca le economie verso l’utilizzo quasi esclusivo di tecnologie a basso impatto ambientale che non compromettano né l’evoluzione delle nazioni né tantomeno la salute del Pianeta.
Nonostante le proposte provenienti dal comparto industriale europeo, si fa riferimento alla dichiarazione firmata da 29 aziende europee pronte ad impegnarsi una più ambiziose riduzione delle emissioni, di aumentare il target per abbassare il livello degli inquinanti portandolo dal 20 al 30%, il Consiglio ha deliberato la necessità di lasciare inalterati gli obiettivi prefissati e ribadito al contempo la volontà di adottare un nuovo regime internazionale di protezione del clima dopo la scadenza del Protocollo di Kyoto, ammettendo di preferire la redazione di un unico documento giuridicamente vincolante e spostando le consultazioni in merito ai target climatici all’incontro programmato per l’aprile prossimo.
Argomento chiave intorno al quale ha ruotato l’interesse dei Ministri, gli impegni da portare in vista del COP 16 il cui inizio è previsto per la fine di novembre prossimo. In occasione dell’incontro organizzato dall’UNFCCC l’Unione auspica nell’istituzione, come già accennato, di oneri condivisi a livello internazionale che facciano seguito a quanto contenuto nel documento di Kyoto e prendendo in considerazione l’eventualità di prorogarne la scadenza oltre il 2012 qualora anche le altre nazioni fossero d’accordo. Per entrare nello specifico, come si legge nel “documento”:https://www.eutrio.be/files/bveu/media/source1854/documents/10-14_Press_Release_Environment_Coucil.pdf diffuso a margine dell’incontro il Consiglio dell’Unione europea:
1. *RICORDA* le proprie conclusioni dell’11 giugno 2010, nonché le conclusioni del Consiglio europeo del 17 giugno 2010 e esprime la propria soddisfazione in merito alle discussioni in corso sulla valutazione delle alternative strategiche che andranno oltre le riduzioni del 20% dei gas serra.
2. *PRENDE NOTA* del rapporto della Presidenza sul follow-up della comunicazione “Analysis of options to move beyond 20% greenhouse gas emission reductions and assessing the risk of carbon leakage” e invita la Commissione a rielaborare le opzioni, includendo quelle contenute nella comunicazione, e a condurre ulteriori analisi sulle conseguenze a livello degli Stati membri, ove fosse il caso, con l’obiettivo di presentarle il più presto possibile.
3. *RITIENE* che la roadmap per sicura e sostenibile economia low-carbon entro il 2050, in fase di preparazione da parte della Commissione per procedere allo sviluppo e all’attuazione di una Low Emission Development Strategy a lungo termine.
4. *DECIDE* di continuare, sotto la direzione strategica del Consiglio europeo, all’esame delle opzioni per andare oltre la riduzione dei gas serra del 20%, per essere pronti a reagire ai negoziati internazionali sul clima in corso e DECIDE di ritornare su queste problematiche il più presto possibile in vista del Consiglio europeo della primavera 2011.