Rinnovabili

Ue: quanto inquinano gli allevamenti?

(Rinnovabili.it) – Il rapporto della FAO “La lunga ombra del bestiame: le questioni ambientali e le opzioni” (2006) sostiene che la filiera del bestiame sia una delle principali problematiche ambientali del mondo, contribuendo con circa il 18% di gas ad effetto serra di origine antropica (GHG) al bilancio climatico. Partendo da questi dati la Commissione europea ha voluto avviare un’indagine dettagliata per il territorio europeo e ha incaricato il Centro comune di ricerca di fornire una stima delle emissioni nette di gas serra e dell’ammoniaca (NH3) generate dalla produzione animale nei Ventisette sulla base della valutazione del ciclo di vita. Nel calcolo sono stati presi in esame specie animale, prodotti alimentari e sistemi di allevamento ma anche le emissioni legate dall’introduzione di fertilizzanti minerali e pesticidi, all’energia consumata e alla terra per il pascolo e i foraggi, nonché quelle derivate dalla gestione del letame. Dal “rapporto”:https://ec.europa.eu/agriculture/analysis/external/livestock-gas/full_text_en.pdf si evince che la produzione zootecnica europea possiede un potenziale totale di riscaldamento globale di *661 milioni di tonnellate di CO2 eq,* pari al 9,1% -12,8% delle emissioni totali dell’UE nel 2004.

*Il piatto che scotta* Se il rapporto è letto attraverso i valori emissioni/kg di carne si scopre sono i ruminanti quelli ad avere le emissioni medie nette più elevate (22,2 kg di CO2 eq per il bovino e 20,3 kg per la carne di pecora e capra), mentre la produzione di carne di maiale (7,5 kg) e di pollo (4,9 kg) ha associato un valore emissivo significativamente inferiore, soprattutto a causa di un processo di digestione più efficiente e l’assenza di fermentazione enterica. Si abbassano ancora di più le medie emissive per i prodotti caseari: 1,4 kg di CO2 eq per il latte di mucca e 2,9 kg per quello ovino.

Exit mobile version