Il vertice dei 27 Paesi UE si apre all’Italia accogliendo la richiesta di valutare l'impatto sui costi del pacchetto clima
L’Unione Europea è pronta a valutare la proposta italiana alla luce del rapporto costi-benefici, ma gli impegni del pacchetto clima-energia per la riduzione delle emissioni inquinanti restano confermati. E’ in sintesi quanto emerso dal vertice europeo in corso Bruxelles e in una certa misura già presente nelle parole con cui Sarkozy, presidente di turno della UE, aveva risposto alla minaccia di veto da parte del Belpaese e della Polonia qualora la linea prevalente dei paesi fosse stata quella di un’applicazione rigida. “Dobbiamo tenere conto delle questioni sollevate da alcuni nostri colleghi – aveva affermato il premier francese -, ma la questione clima è una questione di responsabilità storica e la crisi finanziaria non deve diminuire le nostre ambizioni”. Il vertice dei 27 si apre dunque alla posizione italiana e con la bozza di conclusioni redatta nella notte “chiede alla presidenza e alla Commissione di organizzare un lavoro intensivo nelle prossime settimane in modo da trovare un’adeguata risposta alla sfida di applicare questo pacchetto in un modo che tenga rigorosamente conto dell’impatto sui costi di tutti i settori dell’economia europea e di tutti gli Stati membri, tenendo conto della specifica situazione di ogni stato”. Il Consiglio europeo, si legge ancora nella bozza, conferma “l’impegno a onorare gli impegni ambiziosi assunti in materia di clima” e quindi riafferma “l’obiettivo di un accordo a dicembre” sulle quattro direttive della Commissione su clima ed energia anno e che, ricordiamo – prevedono, entro il 2020, una riduzione del 20% di emissioni di gas nocivi rispetto ai livelli del 1990, un aumento del 20% di consumi da energie rinnovabili e un incremento del 20% dell’efficienza energetica.