Presentato oggi al commissario europeo il rapporto McKinsey che analizza le potenzialità dei sistemi di cattura e stoccaggio della CO2
Il commissario europeo all’Energia ha accolto oggi il rapporto McKinsey “CCS: Assessing the Economics” sulla cattura e stoccaggio di anidride carbonica in caverne o giacimenti esauriti sotterranei definendolo un contributo prezioso all’attuale dibattito in materia di Carbon Capture and Storage (CCS). Il documento indica che la tecnologia deve essere sviluppata ma ha grosse potenzialità e fissa nel 2030 la data in cui sarà economicamente vantaggiosa senza aiuti pubblici. “La dimostrazione dell’efficacia tecnologica è un passo essenziale per procedere verso la sua fattibilità economica” ha dichiarato Piebalgs al termine della presentazione ribadendo inoltre la volontà della Commissione UE di finanziare in Europa dodici progetti pilota con questa tecnologia, per un totale di dieci miliardi di euro, che saranno funzionanti entro il 2015. La Commissione europea spera così che l’industria si dimostri in grado, grazie alle economie di scala, di abbattere i costi di installazione, attualmente esorbitanti, permettendo alla nuova tecnologia di avere un’ampia diffusione. Tra il ventaglio di progetti che potrebbero ricevere i finanziamenti dell’Unione anche due dell’Enel. “Tra i nostri impianti ce ne sono due che potrebbero essere selezionati – ha spiegato Stefano Mori, direttore dell’area regolamentazione e ambiente di Enel – uno su una centrale di Brindisi e l’altro a Gioia del Colle; speriamo di essere selezionati, ma per ora non si sanno ancora i parametri: la scelta dovrebbe essere completata entro marzo”.