Le reazione dei leader e dei partecipanti alla trattativa, che ha visto prevalere le posizioni più moderate e un programma non chiaramente definito
Per il cancelliere tedesco Angela Merkel c’è ancora ‘molto lavoro da fare’ per risolvere i problema del pacchetto clima UE, soprattutto per quanto riguarda gli interessi delle industrie. Anche il presidente della Commissione UE, Barroso, ha riconosciuto che c’è un lavoro immenso da fare ancora, e ha risposto seccamente a chi si opponeva che “la lotta al cambiamento climatico non è un optional”.
Soddisfazione del nostro ministro dell’Ambiente, secondo la quale “…Il rinvio del pacchetto clima-energia e, finalmente, l’apertura di un vero negoziato è un successo per l’Italia e per l’Europa perché apre la porta a scelte eque e condivise nella sfida dei cambiamenti climatici”.
Il presidente francese e presidente di turno dell’UE, Sarkozy, che oggi ha ottenuto l’accordo unanime dei capi di Stato e di governo dei 27 almeno sulla conferma degli obiettivi del pacchetto e sulla scadenza dell’approvazione (entro dicembre). “Abbiamo ottenuto l’unanimità, e vi confermo che gli obiettivi restano gli stessi e il calendario è lo stesso”, ha dichiarato Sarkozy nella conferenza stampa finale del Consiglio europeo.
Riferendosi alle reticenze, soprattutto a quelle di Berlusconi e di Sikorski, il presidente di turno ha spiegato che “non è stato facile” aggiungendo che sarà necessario impegnarsi, insieme alla Commissione europea, per “trovare soluzioni per i paesi che hanno manifestato preoccupazione” per le conseguenze delle misure previste dal pacchetto.
“Ho messo sulla bilancia – ha concluso Sarkozy – tutto il peso della Francia”. Gli impegni sul clima sono “un appuntamento tanto importante che non possiamo lasciarlo cadere, con il pretesto della crisi finanziaria”.