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UE: guerra senza quartiere alle polveri sottili

In Europa la popolazione vede oggi diminuire l’aspettativa di vita media di ben nove mesi. Questo per colpa dell’inquinamento atmosferico, con la conseguenza di danni all’apparato respiratorio e addirittura circa 370.000 “morti premature” ogni anno. La direttiva sulla qualità dell’aria, per contrastare questi drammatici dati ha avuto il via libera definitivo, adottando quasi integralmente la proposta del 2005.
“La nuova direttiva è una risposta ai timori dei cittadini europei perché fissa standard elevati, ma realistici, per combattere l’inquinamento dovuto alle polveri sottili”, ha sottolineato in una nota Stavros Dimas, il commissario UE all’Ambiente.
Il provvedimento detta gli standard per diminuire la concentrazione di PM2.5, uno degli inquinanti più pericolosi per la salute umana, assieme alle particelle più ‘grosse’, PM10, già regolate da altre normative. Le date in cui entreranno in vigore i nuovi limiti: nelle aree urbane, gli stati membri dovranno ridurre del 20% l’esposizione a polveri sottili entro il 2020, sul 2010, portando a livelli di esposizione al di sotto di 20 microgrammi/metri cubi nel 2015.
Sul territorio nazionale, i paesi dovranno rispettare il valore limite di 25 microgrammi, obbligatoriamente entro il 2015 e, possibilmente, già nel 2010. E’ prevista comunque una certa flessibilità per raggiungere questi standard. La situazione per le particelle più ‘grosse’ é grave: 25 paesi su 27 sono sopra i limiti almeno in una parte del territorio. Per questo il termine per rispettare le soglie per i PM10 può slittare di tre anni e fino a cinque per il biossido di azoto e il benzene. “Ma questo può avvenire – avverte Bruxelles nella nota – solo se viene applicata integralmente la normativa UE sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento”.

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