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UE: a consiglio i Ministri dell’Ambiente

Ieri a Bruxelles l’incontro per adottare azioni conclusive all’inadempiente conferenza climatica di Copenhagen e fissato un nuovo obiettivo primario per la protezione delle specie all'interno della UE

(Rinnovabili.it) – Il meeting di ieri pomeriggio è stato convocato per discutere la struttura dei negoziati globali in vista di un nuovo accordo sul clima. Presenti al consiglio, oltre per i motivi istituzionali, il Segretario Messicano dell’Ambiente, nonché presidente della COP 16, che ha avuto il compito di aggiornare i Ministri sui preparativi in corso per la sedicesima conferenza delle Parti ( COP 16) che si terrà appunto in Messico (Cancun) il prossimo 29 novembre. Ricordiamo che ulteriori negoziazioni ONU si terranno a Bonn dal 9 all’ 11 aprile e dal 31 maggio all’11 giugno. Nel corso del Consiglio dell’Ambiente si è altresì discussa la proposta di standardizzare le emissioni di CO2 provenienti dai veicoli commerciali leggeri, proposta che rientra nel contesto della riduzione di gas effetto serra dal settore al fine di ottenere risultati tangibili entro il 2014. Al riguardo ogni Ministro ha presentato i propri suggerimenti su limiti di emissioni, sanzioni e meccanismi di flessibilità. Inoltre, in occasione dell’anno della biodiversità e in vista della conferenza di Nagoya, si è discusso sui modelli da adottare per la salvaguardia delle specie all’interno dell’UE per limitarne la perdita entro il 2020, prevedendo anche un ripristino dei sistemi naturali danneggiati; anche a livello globale ci si propone di proteggerla adottando strategie entro il 2050, considerando la biodiversità un punto chiave per lo sviluppo economico ed occupazionale. In rappresentanza del nostro paese era presente il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la quale ha dichiarato durante lo svolgimento del meeting: “Sui cambiamenti climatici l’Europa deve essere in grado di individuare nuove soluzioni che ci consentano di superare l’impasse che si è registrato a Copenhagen, confermando l’obiettivo condiviso di contenere l’incremento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi”, mostrando preoccupazione in merito all’attuale situazione. “Non credo che sia semplice ipotizzare di abbandonare Kyoto, ma altresì è difficilmente proponibile un proseguimento dopo il 2012 alla luce delle posizioni finora espresse sia da Canada, Russia e Giappone la cui adesione è essenziale per la prosecuzione del protocollo. Credo che sarebbe utile che la riflessione interna all’Europa potesse concludersi con la individuazione di un nuovo formato negoziale in grado di far uscire dall’impasse attuale”.

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