E’ una galleria, un database, e una biblioteca per le culture indigene. E’ lo spazio espositivo mobile con cui l'artista Hans Kalliwoda sta girando il mondo
(Rinnovabili.it) – Il suo obiettivo è “impollinare altre culture” viaggiando per tutto il mondo e raggiungendo i più importanti e remoti siti, oggi patrimonio mondiale dell’Unesco, per raccogliere i tratti distintivi delle culture indigene. Si tratta di “World In A Shell”:https://worldinashell.net/, il progetto polifunzionale dell’artista Hans Kalliwoda che lo scorso marzo 2010 presso il Museumpark a Rotterdam ha inaugurato uno speciale viaggio.
In un innovativo spazio espositivo itinerante, e soprattutto *al 100% autosufficiente*, Kalliwoda girerà il mondo per i prossimi 5 anni in luoghi culturalmente significativi per acquisire e memorizzare immagini, disegni, incisioni, storie, e opere d’arte. Un vero e proprio strumento di incontro intellettuale in grado di soddisfare le sue esigenze energetiche attraverso due mini turbine eoliche pieghevoli e sottili moduli fotovoltaici in thin film che ne ricoprono la superficie. L’elettricità prodotta viene immagazzinata all’interno di una serie impressionante di batterie integrate nel pavimento della struttura.
Lo spazio espositivo, progettato presso la TU Delft tramite una collaborazione di oltre 50 studenti provenienti da diverse facoltà, è inoltre dotato di un sistema di riciclaggio delle acque e computer per la raccolta e monitoraggio dei dati ed è in grado, grazie al suo speciale isolamento, di funzionare indipendentemente dalla condizione climatica esterna, sia nel deserto o al Polo Nord.
Come una sorta di biblioteca vivente, si arricchirà di tappa in tappa di nuove esperienze da condividere con le persone della sosta successiva. *World In A Shell* è stata progettata per restituire “alla tecnologia al suo ruolo di strumento umanistico, in questo caso creando un veicolo di scambio interculturale, guidato da preoccupazioni etiche e sociali”. La prossima tappa di World In A Shell sarà D’Kar, un piccolo paese vicino Ghanzi nel deserto del Kalahari del Botswana .