Gli oltre 3000 chilometri di condutture entreranno in funzione nel 2014. Porteranno il gas in Europa, passando attraverso la Bulgaria e sotto il mar Nero
(Rinnovabili.it) – La Turchia ha firmato un’intesa con quattro paesi europei per l’approvvigionamento di gas dal Mar Caspio, al fine di ridurre la dipendenza dalla Russia per quanto riguarda la distribuzione e rivaleggiare con il progetto moscovita del gasdotto “South Stream” che dovrebbe portare il gas russo in Europa passando attraverso la Bulgaria e sotto il Mar Nero.
I 3.300 chilometri di condutture che formeranno il gasdotto dovrebbero diventare operativi nel 2014, per un costo stimato totale di quasi otto miliardi di euro.
Il gasdotto servirà al pompaggio di miliardi di metri cubi di gas dal Mar Caspio, che saranno indirizzati verso l’Austria attraverso la Turchia e i Balcani, aggirando così la Russia, da alcuni accusata più volte di utilizzare il gas come arma nelle controversie con i Paesi vicini.
Il progetto “della Turchia – ha dichiarato il capo della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, durante la cerimonia della firma – è di fondamentale importanza per l’Unione Europea e per la sicurezza energetica”.
Con una dichiarazione del suo portavoce, Ian Kelly, anche il dipartimento di Stato americano ha definito l’accordo come “una significativa pietra miliare nella realizzazione della nostra visione condivisa per l’apertura di un nuovo corridoio energetico che porterà il gas del Caspio verso l’Europa.”
La Germania ha dichiarato che questa iniziativa sarà molto utile visto che “riduce la vulnerabilità delle forniture” e porterà all’apertura di un nuovo capitolo nelle relazioni economiche tra l’Unione europea, la Turchia e i paesi della regione del Mar Caspio”.
L’operazione è stata però criticata dal punto di vista ambientale dal gruppo ambientalista Greenpeace, che ha esortato ad investire in opere meno costose che sfruttino l’energia pulita del vento e del sole visto che è stato calcolato che a causa di questo nuovo acquedotto aumenteranno le emissioni di CO2 in Europa.
Con quello che si spenderà per la costruzione del gasdotto turco “Nabucco” si potrebbero installare 4.000 turbine eoliche e produrre 8.000 megawatt di energia eolica.
Comunque, per ora, “la Russia ha previsto di non ostacolare, direttamente o indirettamente, il progetto Nabucco,” ha detto il premier bulgaro Sergey Stanishev, il cui paese è stato tra i più colpiti dal cut-off dello scorso inverno.
L’Azerbaigian è visto come il principale fornitore di gas potenziale per Nabucco insieme al Turkmenistan, l’Iraq e l’Egitto.
La stessa Turchia ha chiesto di utilizzare il 15% del gas del “Nabucco” per uso domestico o anche per la riesportazione.