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Tubi di luce, il design fotovoltaico continua ad evolvere

Fibre ottiche di vetro ridisegnano la superfecie delle celle solari organiche e ne aumentano la fotocaptazione. Il merito ad un team di ricercatori statunitensi

(Rinnovabili.it) – Aumentare le prestazioni è “leit movit” della realtà industriale da cui non è esente, ovviamente, neanche il comparto solare. In continua ricerca del materiale e della struttura ‘giusta’, il settore proseguea ad inseguire record di miglioramento, in laboratorio e nella produzione commerciale, con soluzioni sempre più innovative; l’ultima portata alla ribalta è quella messa a punto dalla Wake Forest University nel North Carolina dove David Carroll e la sua squadra hanno compiuto un notevole passo avanti per le celle solari organiche grazie ai loro “tubi di luce”.
Secondo Carroll per ottenere un fotovoltaico più efficiente “la risposta non sta nella chimica bensì nella architettura della cella stessa”. Ecco dunque che al posto del tipico rivestimento antiriflesso le unità o delle incisioni superficiali per aumentare l’assorbimento fotonico, lo scienziato californiano ha preferito stampare fibre ottiche in vetro su un substrato polimerico costituente la base della cella.
Le fibre da lui ribattezzate “tubi di luce” sporgono dalla superficie e sono state circondate da sottili celle solari organiche applicate mediante un processo di rivestimento per immersione; per completare il dispositivo, i ricercatori hanno spruzzato sulla cella un colorante fotosensibile.
L’architettura così creata obbliga i fotoni incidenti rimbalzare all’interno della fibra fino al momento in cui vengono assorbiti dal materiale polimerico. Il costo di produzione secondo Carrol dovrebbe essere circa lo stesso delle più convenzionali celle organiche, con il beneficio, però, di migliorare l’assorbimento della luce di circa la metà.