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Troiani: dieci anni per tornare al nucleare in Italia

Il tecnico, presidente anche della "Nucleco" parla di un decennio, ma solo in presenza di un accordo tra istituzioni, finanza e parti sociali

Francesco Troiani è il coordinatore della ricerca nucleare dell’Enea e presidente di “Nucleco”, società partecipata da Sogin e dall’Enea stessa per la gestione delle scorie nucleari a bassa e media intensità.
Quale esperto e favorevole dell’opzione nucleare, la sua previsione, rispetto ad un ritorno all’utilizzo dell’energia prodotta da centrali atomiche italiane, è di dieci anni, tenendo conto sia dei tempi tecnici necessari al comparto industriale, sia alla realizzazione degli strumenti di controllo, che al non scontato cambiamento dell’attuale giudizio popolare da convertire in consenso. A suo avviso poi non serve la polemica sulle centrali di terza o quarta generazione. Entrambe potrebbero, anzi, procedere di conserta passando poi da un all’altra senza problemi.
Oggi in un’intervista al “Sole 24 Ore” ha inoltre dichiarato che: “… l’energia nucleare può contribuire alla soluzione della questione energetica ma, sebbene presenti un basso costo per kilowattora, è caratterizzata da alti costi di investimento che devono essere salvaguardati attraverso programmi a lungo termine, con politiche di protezione degli investimenti e di stabilizzazione dei prezzi…”
Dalle pagine del quotidiano della Confindustria ha poi illustrato la sicurezza delle più recenti centrali nucleari: “… Oggi la sicurezza nucleare ha raggiunto standard molto elevati, sviluppando il cosiddetto concetto della “difesa in profondità”, che si basa su sistemi ingegneristici attivi e passivi che in maniera automatica possono portare il reattore fino allo spegnimento in condizioni di sicurezza, con garanzia di contenimento della radioattività in ogni fase…”
Troiano ha poi cncluso l’intervista al “Sole 24 Ore” parlando dei costi.
“… I costi per la costruzione di una centrale nucleare, stimati nel 2005 dall’Agenzia per l’energia nucleare dell’Ocse, erano compresi tra i 1.500 e i 2.000 euro per kilowatt elettrico di potenza installata. Negli ultimi tre anni questi hanno subito un sensibile aumento, in funzione di una ripresa potenziale della domanda. Le transazioni commerciali sono coperte da riservatezza, ma si stima che i costi siano ancora inferiori ai 3.000 Euro per kW, contro i 500-1.000 euro a kW necessari per costruire una tipica centrale a ciclo combinato di gas. Una centrale nucleare di media potenza, di circa mille megawatt, avrebbe dunque un costo intorno ai 3 miliardi di euro…”.

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